II sec. d.C.
LUCIANO, Dialoghi marini, 12 (12)
Doride e Teti
DORIDE: Perchè piangi, o Teti?
TETI: Ho veduto, o Doride, un padre chiudere in una cassa la bellissima figlia, lei e il suo bimbo appena nato. Il padre poi ordinò ai marinai di prendere la cassa e, quando si fossero allontanati molto da terra, di gettarla in mare, perché la misera perisse, lei e il piccolo
DORIDE: Per quale ragione, o sorella? Dimmi con esattezza tutto quello che sai
TETI: Acrisio, il padre, poiché era bellissima, la chiuse in una camera di bronzo, per conservarla vergine; poi, se sia vero non saprei ma si dice che Zeus mutatosi in oro filtrò attraverso il tetto fino a lei, che ricevendone il dio grondante nel suo seno, restò incinta. Quando s’accorse di ciò il padre vecchio spietato e geloso, s’imbestialì e pensando che fosse stata sedotta da qualcuno, la chiuse nella cassa non appena ebbe partorito