IV sec. a.C.
MENANDRO, Le donne di Samo, vv. 588-598
DEMEA: Dai dai, su col morale! Dimmi, Nicerato, non hai mai sentito, nelle tragedie, che Zeus una volta si trasformò in pioggia d’oro e passò attraverso il tetto, per farsi una ragazza che era rinchiusa in casa?
NICERATO: E Allora! Che c’entra?
DEMEA: E’ che forse… sai, ci si deve aspettare di tutto. Senti: ci piove, da qualche parte, nel tuo tetto?
NICERATO: Eh! E’ tutto un buco! Ma questo… che c’entra?
DEMEA: Eccome! Zeus, una volta, si trasforma in una moneta d’oro, una volta in acqua! Lo vedi? E’ opera sua… Come abbiamo fatto presto a trovare la soluzione!
NICERATO: Mi stai pure prendendo in giro!
DEMEA: Per Apollo! Io? Macché! Sei mica peggio di Acrisio! Eh no! Se Zeus ha pensato bene, con la figlia di quello lì… allora anche la tua…