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425 a.C.

ERODOTO, Le storie, II, 91, 1-6; VI, 53-54; VII, 61, 3; VII, 150, 1-2

 

II, 91, 1-6

[1] Gli Egiziani rifuggono dall’adottare le usanze dei Greci, anzi, per dirla tutta, anche di qualsiasi altro popolo. In generale si attengono a questa regola; ma nel nomo di Tebe, vicino a Neapoli, vi è una grande città, Chemmi, [2] dove sorge un santuario di Perseo figlio di Danae, di forma quadrangolare e circondato da palme: i propilei del santuario sono in pietra, di grandi dimensioni; oltre i propilei si ergono due grandi statue di pietra; all’interno di questo recinto vi è un tempio e in esso una statua di Perseo. [3] Gli abitanti di Chemmi affermano che Perseo appare spesso nel loro paese e spesso all’interno del santuario; che allora vi si trova un sandalo, calzato da lui, lungo due cubiti; e che, quando compare, tutto l’Egitto gode di prosperità. [4] Questo è quello che dicono; ed ecco quello che fanno, alla maniera dei Greci, in onore di Perseo: bandiscono giochi ginnici che comprendono ogni tipo di gara, offrendo come premi capi di bestiame, mantelli e pelli. [5] Io domandai perché Perseo sia solito manifestarsi soltanto a loro e perché, a differenza degli altri Egiziani, indicano agoni ginnici: mi risposero che Perseo era originario della loro città, in quanto Danao e Linceo, che poi andarono per mare in Grecia, erano Chemmiti; e a partire da costoro mi esposero una genealogia che arrivava fino a Perseo. [6] Costui, raccontavano, era giunto in Egitto per lo stesso motivo indicato anche dai Greci e cioè per riportare dalla Libia la testa della Gorgone: si era recato da loro e aveva riconosciuto tutti i suoi parenti; quando era arrivato in Egitto, conosceva già il nome di Chemmi, poiché l’aveva appreso dalla madre: e per suo ordine celebrarono in suo onore i giochi ginnici.

 

VI, 53-54

[53, 1] Gli Spartani sono gli unici tra i Greci a raccontare questa storia; invece quanto segue lo scrivo in base a ciò che sostengono i Greci: e cioè i re dei Dori, fino a Perseo figlio di Danae ed escludendo il dio, sono stati catalogati con esattezza dai Greci ed è stato dimostrato che sono Greci, poiché già ai loro tempi erano annoverati tra i Greci. [2] Ho detto "fino a Perseo", senza risalire più indietro, perché a Perseo non è attribuito alcun appellativo derivante dal nome di un padre mortale, come invece accade con Eracle figlio di Anfitrione: perciò mi sono espresso in modo corretto, dicendo correttamente "fino a Perseo". A chi volesse elencare i loro antenati partendo da Danae figlia di Acrisio risulterebbe che i capi dei Dori discendono direttamente dagli Egiziani.

[54] Questa è la loro genealogia secondo i Greci. Secondo invece la versione dei Persiani, fu lo stesso Perseo, che era un Assiro, a divenire Greco e non i suoi avi; quanto ai progenitori di Acrisio, che non avrebbero alcuna relazione di parentela con Perseo, essi, proprio  come sostengono i Greci, erano Egiziani.

 

VII, 61, 3

[61,3] Ma quando Perseo figlio di Danae e di Zeus giunse presso Cefeo figlio di Belo e sposò sua figlia Andomeda, ebbe da lei un figlio a cui diede nome Perse e che lasciò nel paese, dal momento che Cefeo era privo di discendenti maschi; e da questo perse presero nome i Persiani.

 

VII, 150, 1-2

[150,1] Questo è quanto narrano gli Argivi riguardo a tali avvenimenti. Ma in Grecia è diffusa un’altra versione: Serse, prima di intraprendere la spedizione contro la Grecia, avrebbe inviato ad Argo un araldo; [2] costui, una volta arrivato, avrebbe tenuto il seguente discorso: "Uomini di Argo, ecco che cosa vi dice il re Serse: Noi crediamo che il nostro capostipite sia Perse, figlio di Perseo, figlio di Danae, e di Andromeda, figlia di Cefeo. In tal modo noi saremmo vostri discendenti".