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V sec. a.C.

SOFOCLE, Acrisio, Trgf IV, F 60-76

Non è possibile sapere con certezza se la tragedia sofoclea avesse per argomento la prima parte della leggenda; due frammenti(64-65) sono indirizzati ad una donna, in cui risulta facile identificare Danae, tuttavia l’argomento principale, che sconsiglia di ipotizzare la rappresentazione della morte di Acrisio, risiede nell’insistenza sul principio di conservazione (66-67)c he aveva forse valore apologetico per la crudeltà difensiva dell’uomo.

 

(60)

 Il re d’Argo Acrisio era stato avvertito dall’oracolo che sarebbe stato ucciso dal figlio di Danae, la fece rinchiudere...

 

(61)

Coro: Qualcuno grida... Udite? Oppure abbaio inutilmente?

          Chi ha paura non fa che sentire rumori

 

(62)

Nessuna menzogna giunge a invecchiare nel tempo

 

(63)

È chiaro: uno schiavo fuggitivo messo in catene, dice qualunque cosa per compiacere chi lo interroga

 

(64)

le persone sagge devono dire poche parole ai loro genitori, cui devono la vita; tanto più una fanciulla, e di stirpe argiva, alla quale il silenzio, i brevi discorsi recano ornamento

 

(65)

Coraggio donna: la maggior parte degli orrori che soffrono i sogni notturni si placano di giorno

 

(66)

Nessuno ama tanto la vita come l’uomo che sta invecchiando

 

(67)

Figlia mia, la vita è il dono più dolce perché lo stesso uomo non può morire due volte