30: Ermafrodito e Salmace

Titolo dell'opera: Salmace ed Ermafrodito

Autore: Antonio Maria Viani

Datazione: ante quem 1612

Collocazione: Mantova, Palazzo Ducale, Galleria del Passerino, soffitto

Committenza: Vincenzo I Gonzaga

Tipologia: dipinto

Tecnica: affresco

Soggetto principale: * 

Soggetto secondario:

Personaggi: *

Attributi: corpi congiunti, nudità (Ermafrodito); corpi congiunti,nudità (Salmace)

Contesto: paesaggio con fonte

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: AA.VV. La scienza a corte. Collezionismo eclettico, natura ed Immagine a Mantova fra Rinascimento e Manierismo, a cura di Franchini D.A., Bulzoni, Roma 1979, pp. 162-163 

Annotazioni redazionali: Il ciclo ovidiano trova una propria giustificazione nella stessa raccolta naturalistica custodita nella galleria, perché in tal modo il visitatore avrebbe compiuto in quella sorta di “paradiso terrestre” un duplice itinerario, reale e fantastico insieme, ammirando al di sopra dei Mostra Naturalia ed Artificialia del museo la loro suggestiva proiezione nell’ “ombra del mito”. Dal momento che la scelta dei miti nella decorazione della galleria dovette corrispondere ad un criterio ben preciso,la rappresentazione di Ermafrodito e Salmace, potrebbe rimandare alla descrizione di Furttembach, secondo la quale il museo ospitava anche un feto mostruoso (forse due gemelli non separati) con quattro occhi e due bocche. (AA.VV., 1979)

Anna Gentili