
Titolo dell'opera: Salmace ed Ermafrodito
Autore: Antonio Maria Viani
Datazione: ante quem 1612
Collocazione: Mantova, Palazzo Ducale, Galleria del Passerino, soffitto
Committenza: Vincenzo I Gonzaga
Tipologia: dipinto
Tecnica: affresco
Soggetto principale: *
Soggetto secondario:
Personaggi: *
Attributi: corpi congiunti, nudità (Ermafrodito); corpi congiunti,nudità (Salmace)
Contesto: paesaggio con fonte
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: AA.VV. La scienza a corte. Collezionismo eclettico, natura ed Immagine a Mantova fra Rinascimento e Manierismo, a cura di Franchini D.A., Bulzoni, Roma 1979, pp. 162-163
Annotazioni redazionali: Il ciclo ovidiano trova una propria giustificazione nella stessa raccolta naturalistica custodita nella galleria, perché in tal modo il visitatore avrebbe compiuto in quella sorta di “paradiso terrestre” un duplice itinerario, reale e fantastico insieme, ammirando al di sopra dei Mostra Naturalia ed Artificialia del museo la loro suggestiva proiezione nell’ “ombra del mito”. Dal momento che la scelta dei miti nella decorazione della galleria dovette corrispondere ad un criterio ben preciso,la rappresentazione di Ermafrodito e Salmace, potrebbe rimandare alla descrizione di Furttembach, secondo la quale il museo ospitava anche un feto mostruoso (forse due gemelli non separati) con quattro occhi e due bocche. (AA.VV., 1979)
Anna Gentili