
Titolo dell'opera: Ermafrodito e Salmace
Autore: Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino (1551-1620)
Datazione: 1580-1595
Collocazione: Roma, Galleria Borghese
Committenza: Scipione Borghese
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tavola (41,5 x 56 cm)
Soggetto principale: *
Soggetto secondario:
Personaggi: *, amorini, anatra, aquila, cane cicogna.
Attributi: cani, drappo, nudità, piedi nella fonte (Ermafrodito); acconciatura, aquila, drappo rosso e bianco, nudità, piedi nella fonte, si avvicina ad Ermafrodito (Salmace)
Contesto: paesaggio con fonte, borgo sullo sfondo.
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Cieri Via (a cura di), Immagini degli dei. Mitologia e collezionismo fra '500 e '600, Leonardo Arte, Milano 1996, pp. 196-197
Annotazioni redazionali: Prima che John Rupert Martin (1965) riconoscesse come soggetto del dipinto l'episodio mitologico di Ermafrodito e Salmace,la tela era catalogata come Diana ed Endimione. La tela tuttavia presenta delle novità rispetto alla fonte ovidiana dove non è descritta né la presenza dei cani, né quella della cicogna e dell'anatra.Un accenno all'aquila appare invece nella stessa fonte ovidianadove Salmace viene paragonata ad una serpe catturata dagli artigli dell'uccello reale e rapita verso l'alto (Met., IV, vv. 360- 365).Paola della Pergola (1965) ha ipotizzato inoltre un legame con la committenza Borghese, dato che l'uccello compare nello stemma della famiglia.
Anna Gentili