
Titolo dell'opera: Ermafrodito e Salmace
Autore: Giovanni Antonio Rusconi (1520-1587)
Datazione: 1553 (II edizione)
Collocazione: Le Trasformationi di M. Lodovico Dolce di novo ristampate e da lui ricorrette et in diversi luoghi ampliate con la tavola delle favole, In Venetia, appresso Gabriel Giolito dè Ferrari, 1553, canto IX, p. 94
Committenza: Gabriel Giolito dè Ferrari
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: *
Soggetto secondario:
Personaggi: *
Attributi: abbraccio, braccio destro alzato, nudità, piedi nella fonte (Ermafrodito); abbraccio, acconciatura, nudità, piedi nella fonte (Salmace).
Contesto: paesaggio boscoso con fonte.
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Cieri Via (a cura di), Immagini degli dei. Mitologia e collezionismo fra '500 e '600, Leonardo Arte, Milano 1996, pp. 290-291; Guthmuller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni, Roma 1997, pp. 251-274
Annotazioni redazionali: Di particolare interesse è l'indagine che Guthmuller (1997) fa a proposito delle discrepanze tra l'iconografia delle illustrazioni e il testo di Dolce (Ermfr03), dimostrando cosi che il modello iconografico delle prime deriva piuttosto dall'Ovidio Methamorphoseos vulgare di Bonsignori (1497 - Ermfr01). A dimostrazione di ciò si noti la mancata tangenza tra l'iconografia dell'incisione di Ermafrodito e Salmace e il testo di Dolce che invece recita
"E'l giovene, che n'van pugna e contende
Da la bella seguace e giunto tosto.
Elia il cinge, l'abbraccia, e stretto il prende;
Che scior non se ne può, ne gir discosto.
Egli di quà e di la s'aggira e stende:
Quella gli ha più d'un nodo intorno posto
Che gambe e braccia frettolosa avinge;
E boca e petto ad un li bacia e stringe"
L'illustrazione di Ermafrodito e Salmace è parzialmente coperta da inchiostro, con evidente intento di censura.
Anna Gentili