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sec. XVI d.C

GIOVANNI dei BONSIGNORI, Ovidio Methamorphoseos Vulgare,stampato in Venetia per Zoane Rosso Vercellese ad infantia del Nobile Homo Miser Lucantonio Zonta Fiorentino, 1493, Libro IV,cap XVII

Mercurio giacque una volta fra latre

cò Venus E di leì igene

ro uno bello giovine più che

niuno almodo . Elquale fu chiamato per

nome Hermefrodito pigliado di cia

scuno ioè maschio e femìa . E tanto e

adirei greco Hermafrodito quàato che

Mercurio e Venus lquale e nata di lu

xuria . Dicesi che Jovetagliò li testicoli

Saturno suo padre : egitoli i mare de

li quali nacque una schiuma de laquale

nacque Venus : la quale fu data a nutrica

re ale naide eessendo costei de quin

desi nni ale carcava de stare i altro lo

co e cusi laso lidia : e giva cercado nuo

ve fiume fine che ela viene ala cita di li

bia : neli quali liti fumorto Crasso Roa

no . E poi arivo a uno lucete boschetto

dintorno al qualeno arano chane ne alcuna

palude : ne nulla brutura . Ma era

ci le vide verde .E anchor ciera una fon

te : la qual era guardta da unanympha

laqual haveva noe Salmaces Ecusi e chia

mata laqua di quella fonte. Questa ny

pha no era simile alatre perciò che no an

dava cacciando si ome latre e no era co

conosciuta dala dea Diana . Et spesse vol

te latre niphe diccao aleì . O Salmacis,

toglì larco al carcasso : evieì acaciar co

noi e no stare così aciosa . Ma ella ne ar

cho ne faete tolea . Ma bagnavase i quella

fate espechiavase e vaghizava la sua be

leza i quella fonte e poi se vestiva belissi

mi vestimenti : e cusi se giacea nel here

mo sopr ala pura terra ,e tolendo cho

stei una volta i fiori guardo evide veire

Hermafrodito cioè el figliolo de Ve

nus e Mercurio e vedendolo subito fu

innamorata dilui .Ma inancì chelì andas

se alui seorno e petio e ocio : acìo che

li la vedesse bella

Si come Salmace se fu a cocìa

ta ando ad Hermafrodito e

disegli cussi .O giovene el quale sei tan

to bello : che mi fai redere che tu sei

un dio . O tu sei dio o tu sei huomo

mortale , e se tu sei dio tu sei cupido

dio de lamore , e per questo io te de

bo piacer perciò choi tamo oltramo

do , e se tusei mortale beato il padre

e beata la madre che te ingenero e be

ati sono li peti che tu bevesti e beata

e la cita obte tu se . E beata la moglie se

tu lhai . E se tu non hai moglie io te pregp

che togli me p moglie E se tu non hai mo

glie riceveme p tua concubina . Olden

do el giovine queste parole tuto se arosi

te .Alhora Salmace ando alui .Evolse

lo basare al giovine se trase arietro : e

disse o tu staghi ferma : e io menadaro

e lasiame stare : alhora Salmace temete

chelì no andasse : e disse prima chìo

voglia che tu te parti mi partiro inanci

mi. Evolgliate lassare questo luoco no do

state che ti sei forestier . E finse se par

tirse andado p lo bosco senascose p ve

derze che el giovene facea : Si come lo

giovie vide partita la dona : Se discalzo

emisse ìpìe nela fote et setado la dolce

za di laqua : se trase li pani e itro nudo

nela fonte . Alhora Salmace vededo el

giovine nudo nela fote vene presto etra

ti subito li soi vestimenti e salto nela fo

te e corselo ad doraciare . E acosto alui

picto co pecto e tute latre parte di la

piona luna p mezo latra : E si lo basia

va dolcemente . El giovine pigliava dife

sa quato piu podea . LA donna dicea : per

dei Dicendo . O dei liquali sete a questo voti

e aquesti ati cosecrati : io ve prego che unia

te noi doi i uno corpo : per modo che

mau no podiamo separarse luno da lal

tra. Alhora li dei udiro li preghi di Sal

mace . Esubito agionse questi duoi in

uno sorpo : e fo de doi uno : si co

me se incalma uno arbore i uno altro.

E cussi alhora rimase una facia ne

non se podea dire maschio ne femina.

Ma erano luno e laltro. ma empercio

che fu deno'nato de la cosa più nobile

perciò questa catale coiunctioe echiamata

Hermafrodito. Vedendo questo giove

cosi mutato si coìncio a doler di cotale

mutatone E co la sua voce forte coincio

a pregare Mercu e Venus che lascesse pro

memoria i quella fonte: e che qualunche

maschio ne itrasse diventasse femina.

E cusi fuoro exauditi li pregi suoi : e quel

sta e la cagiona : per che quella fonte di

slma cehane e cotale pprieta . E qui finis

de la fabula de la terta sorella : cioè

de Alcinoe , Onde vediamo le allegorie

 

La alegoria di Hermafrodito: questa ela fabula tutta distesa dita per Alcione: La cui significatione sta i questaforma. E la matrice di la dona sta unacerta celula laqual dali philosophi e nominata Salmace: nelaqual se la donna vien a ricever el seme humano: nenasse puoi Hermafrodito: cioè che ha i se natura de homo e di femina.

Questo se puo ancor intender i altra forma reducendo a moaralita. Per Salmace potemo intendere quando lhuomo hane nel caldo pensier i boca. Alghora se fa libidinoso. Per Hermafrodito se puo intender lhuomo e la donna code in peccato: che varia in quel ponto che ogni gente fusse quello. La verità fu che nella donna amo molto Hermafrodito figliuolo di Vensu e de Mercurio: e havea ostui luno el altro sexo. Costoro se congiunsero in una fonte dove mirabilmentese levo uno arobore laqual non era mnai stata fino a quello di veduta e i quello parte tene dicio memoria fina al di presente.