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sec. I d.C

MARCO VALERIO MARZIALE (Bilbilis [Spagna Terragonese] 38-41 d.C /104 d.C), Epigrammi, VI,68

 

Flete nefas vestrum sed toto flete Lucrino,

Naides, et luctus sentiat ipsa Thetis.

inter Baianas raptus puer occidit undas

Eutychos ille, tuum, Castrice, dulce latus.

hic tibi curarum socius blandumque levamen,

hic amor, hic nostri vatis Alexis erat.

numquid te vitreis nudum lasciva sub undis

vidit et Alcidae nympha remisit Hylan?

an dea femineum iam neglegit Hermaphroditum

amplexu teneri sollicitata viri?

quidquid id est, subitae, quaecumque est causa rapinae,

sit, precor, et tellus mitis et unda tibi.

 

Traduzione da: Marco Valerio Marziale, Epigrammi, a cura di Giuseppe Norcio, Utet, 1980, pp. 420-423

Piangete il vostro delitto, o Naiadi, piangetelo per tutto il lago Lucrino, e la stessa Tetide senta i vostri pianti E' morto annegato nelle onde di Baia Eutico, il fanciullo che era, o Castrico, il tuo dolce compagno. Egli era il collaboratore delle tue fatiche, il tuo dolce conforto, l'oggetto del tuo amore, l'Alessi del nostro vate. Forse che la ninfa lascivia ti ha visto nudo sotto le terse onde ed ha rimandato Ila ad Ercole? Oppure la dea ha oramai abbandonato il femmineo Ermafrodito desiderando l'abbraccio di un giovane maschio? Comunque sia e qualunque sia stato il motivo del improvviso rapimento prego che ti siano benigne l'acqua e la terra.