
Titolo dell'opera: Cadmo e Armonia
Autore: Chrispijn de Passe
Datazione: 1602
Collocazione: Metamorphoseon ovidianarum typy aliquot artficiosissime delineati ac in gratiam studiosae inventutis edili per Crispianum Passeum Zeelandum chalcographum. Anno salutis humanae, Arnheimii, 1602
Committenza:
Tipologia: stampa
Tecnica: incisione
Soggetto principale: Cadmo e Armonia
Soggetto secondario:
Personaggi: Cadmo, Armonia
Attributi: corona, ali (Armonia); serpente (Cadmo)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni: Cadmo e Armonia, affresco, Mantova, Palazzo Capilupi (Cfr. scheda opera 13)
Immagini:
Bibliografia: Veldman I.M., Profit and Pleasure: Print Books by Crispijn de Passe, Sound & vision, Rotterdam 2001, pp. 73-74, 189-240, 317-384
Annotazioni redazionali: nell'incisione dominano in primo piano i coniugi Cadmo e Armonia. L'uomo è già serpente e Armonia lo abbraccia guardandolo teneramente. La donna, nuda, mantiene le fattezze umane solo nella parte superiore del corpo; indossa una corona. Denotano una certa originalità le ali che spuntano dalle spalle della donna, giustificabili se si pensa alla figura di un drago. Effettivamente anche nel disegno di Martin de Vos con Armonia e Cadmo già trasformato, compaiono le ali del drago e non l'immagine del serpente (Cfr. scheda opera 11). I due artisti hanno collaborato per molto tempo ad Anversa presso l'editore Christoph Plantin; Crispiin de Passe ha inciso molti disegni di De Vos, e De Vos stesso è riconosciuto come l'inventore di 7 tavole delle Metamorfosi di De Passe, per cui è molto plausibile che l'incisore si sia ispirato all'opera dell'artista. Nella parte destra dell'incisione è raffigurato un bosco e una piccola cascata d'acqua. Nella nuova dimensione animale e naturale non c'è più spazio per le costruzioni umane che comunque si scorgono sullo sfondo a sinistra; qui, confuse nel paesaggio, si distinguono anche due minuscole figure, forse gli stessi Cadmo e Armonia che scappano da Tebe. In alto tra le nuvole sembrano essere rappresentati gli dei dell'Olimpo che insieme a Giove avevano assistito al matrimonio dei coniugi e ora assistono alla loro trasformazione che li porterà poi in una dimensione eterna. Il corso d’acqua sulla destra non rappresenta soltanto la fonte dove tutta la storia di Cadmo era iniziata, ma anche il tempo che passa, la vita che continua a sorgere e a rinnovarsi nel momento della trasformazione dei due coniugi, l'amore che non finisce, bensì si riconferma nell'intreccio di code della nuova realtà bestiale. L'incisione fa parte di una raccolta di tavole che illustrano le Metamorfosi di Ovidio, che l'autore sperava potessero essere d'aiuto ad artisti ed amanti della mitologia classica, come lui stesso scrive nella prefazione. Ogni tavola è accompagnata da due coppie di versi che spiegano l'immagine e riassumono il tema principale del mito; nel caso di Cadmo e Armonia i versi sono: "Quid patriam fugis infelix cum coniuge Cadme?/ Non locus, at tua te sors inimica premit./ E serpente homines produxit; factus uterque/ Serpens ex nomine, e vita hominum aufugitis". In questo caso, i versi non sono né quelli della edizione delle Metamorfosi di Posthius, che De Passe ha copiato per ben 58 volte, né quelli di Franciscus Estius presenti nelle tavole che accompagnano la serie di Metamorfosi di Hendrick Goltius, a cui si era ispirato Crispijn de Passe, anche per la scelta dell'immagine, per 15 volte. I primi due versi in questione vogliono evidenziare l'inutile fuga attuata da Cadmo per liberarsi dalle sventure che colpiscono la sua famiglia; non è il luogo, bensì la sorte che gli è nemica. La seconda coppia di versi sottolinea come tutto sia iniziato dall'uccisione del serpente: dai denti di un animale, quindi da un serpente, sono nati degli uomini; e tutto si conclude con la nascita di serpenti da dei corpi umani.
Claudia Angeletti