11: Cadmo e Armonia

Titolo dell'opera: Cadmo e Armonia

Autore: Marten de Vos

Datazione: 1594

Collocazione: Anversa, Museo Plantin-Moretus

Committenza:

Tipologia: disegno

Tecnica: piuma e bistro (196 x 340 mm)

Soggetto principale: Cadmo e Armonia si trasformano in serpenti

Soggetto secondario:

Personaggi: Cadmo, Armonia

Attributi: drago (Cadmo); coda da serpente (Armonia)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.kikirpa.be/www2/cgi-bin/wwwopac.exe?DATABASE=object&LANGUAGE=2&OPAC_URL=&%250=135286&LIMIT=50

Bibliografia: Doutrepont A., Martin de Vos et l'entrée trionphale de l'Archiduc Ernest d'Autriche à Anvers en 1594, , in “Bulletin de l’Istitut historique Belge de Rome”, XVIII, 1937, pp. 125-198 ;Delen A.J.J., Catalogue des dessins anciens: ecoles flamande et hollandaise, Editions de la Connaisance, Bruxelles 1938

Annotazioni redazionali: questo disegno fa parte di una serie di 69 illustrazioni di figure allegoriche destinate a servire alla decorazione di una festa organizzata per la città di Anversa, nel 1594, in occasione dell’entrata trionfale in città dell'arciduca Ernesto d'Austria. Il disegno in questione mostra un drago alato e con grandi orecchie che abbraccia con le zampe anteriore una figura metà donna e metà drago. In basso a sinistra una iscrizione permette l'identificazione con Cadmo e Armonia. Quest'ultima è raffigurata con in testa una corona con la forma di un castello turrito, da cui emergono due bandiere della città di Anversa. Spesso infatti le personificazioni delle città avevano questo tipo di corona, ma nel caso specifico di Anversa le mura e le bandiere formano il blasone della città stessa. Nel disegno in alto, a sinistra della coppia, una sentenza latina in forma lapidaria, nel gusto del XVI secolo, ispirata al soggetto rappresentato e contenente un qualche riferimento al re all'arciduca o alla città. In questo caso: "Eadem fortuna laborque quisquis erit", a significare che ciascun'uomo avrà nella propria vita sia la fortuna che la fatica e i travagli, come possono testimoniare Cadmo e Armonia. La vita dei due coniugi infatti era stata caratterizzata da momenti molto felici e fortunati iniziati con la vittoria sul drago da parte di Cadmo, il matrimonio onorato dalla presenza degli dei e la fondazione di Tebe, in cui Cadmo e Armonia regnarono in pace e ricchezza. La fortuna però ad un certo punto li aveva abbandonati e si erano trovati a soffrire amaramente per le molte sciagure che avevano colpito la loro famiglia. La fortuna aveva continuato a girare come una ruota e a trasformarsi in sofferenza e dolore tanto da costringere la coppia ad abbandonare la loro città, a girovagare senza una fissa dimora sino a fermarsi in Illiria dove furono trasformati in serpenti e trasportati nella terra dei Beati, ritornando a godere in eterno della fortuna di questa nuova dimensione. Questa sentenza aveva nelle intenzioni dell’artista un duplice scopo: da un lato augurare all’arciduca grande fortuna, così come aveva avuto la coppia mitologica, ma nello stesso tempo ammonirlo verso la possibile sofferenza e difficoltà che colpiscono ogni essere umano come i protagonisti del disegno. Il concetto della fortuna era stato ampiamente descritto e associato alla storia di Cadmo e Armonia da parte di Lodovico Dolce che parla appunto di una ruota che porta gioia e dolori, e che Martin de Vos poteva ben conoscere, vista la sua permanenza dal 1552 al 1558 in Italia e a Venezia, dove è allievo di Tintoretto. Inoltre è sempre nell'illustrazione al testo di Dolce che compare la figura del drago per rappresentare la metamorfosi di Cadmo trasformato (Cfr. scheda opera 05). Al contrario la scelta dell'abbraccio e dell'intreccio delle code è più vicina alle incisioni di Salomon (Cfr. scheda opera 06) e degli altri artisti nordici.

Claudia Angeletti