Titolo dell'opera: Cadmo e Armonia sul carro
Autore: Pittore di Diosphos
Datazione: 500 a.C.
Collocazione: Parigi, Louvre (proveniente da Reggio)
Committenza:
Tipologia: vaso attico (anfora)
Tecnica: pittura a figure nere
Soggetto principale: Cadmo e Armonia su un carro tirato da un leone e un cinghiale
Soggetto secondario: Apollo li accompagna suonando la cythara
Personaggi: Cadmo, Armonia, Apollo
Attributi: cythara (Apollo)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Vian F., Les Origines des Thèbes. Cadmos et les Spartes, Klincksieck,Paris 1963, p. 36; Paribeni E., ad vocem “Harmonia”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1988, vol. IV, pp. 412-414; Tiverios M.A., ad vocem “Kadmos”, Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1990, vol. V, pp. 863-882; Servi K., Mitologia Greca, Ekdotike Athenon S.A., Atene 1998, pp. 112-113
Annotazioni redazionali: come testimoniato dalla ricerca condotta da Enrico Paribeni (1988), la tradizione iconografica del mito di Cadmo e Armonia è piuttosto lacunosa. Mentre nel caso dell’episodio di Cadmo che combatte contro il serpente per poi fondare la città di Tebe esistono numerosissime raffigurazioni (anche se raramente si ha la certezza della presenza in questa scena della moglie dell’eroe, Armonia – Cfr. scheda opera 02), non abbiamo alcuna testimonianza figurativa circa l’episodio narrato da Ovidio della trasformazione in serpenti dei due coniugi (Armofc05). Altrettanto rara è la scena del matrimonio di Cadmo e Armonia. In quest’anfora, proveniente da Reggio, è raffigurato un momento del corteo nuziale dei due eroi fondatori: Cadmo, vestito con un hymation, è in piedi sulla piattaforma del carro di cui tiene le redini; al suo fianco Armonia, e alla testa del corteo Apollo citaredo. La scena, trionfale nella sua semplicità, ricorda il momento dell'arrivo degli sposi alle loro nozze celebrate alla presenza di tutti gli dei, con Apollo che suona dolci e soavi melodie, così come scrive Nonno di Panopoli nelle sue Dionisiache (Armofc08); chiaramente, essendo un’opera del V sec. d.C., non è questa la fonte a cui si è ispirato l’autore della nostra anfora; in ogni caso è probabile che Nonno di Panopoli si rifacesse a una tradizione più antica. I due animali selvatici che tirano il carro, un leone e un cinghiale, alludono al fatto che l'unione amorosa dei due coniugi conduce al dominio della bestialità. Questa idea è rafforzata dalla presenza di Armonia che, in quanto figlia di Marte e Afrodite, simboleggia l’equilibrio tra gli opposti e la vittoria sulle passioni selvagge, testimoniate appunto dai due animali.
Claudia Angeletti
Chiara Mataloni