
Titolo dell'opera: Clizia abbandonata dal Sole
Autore: Nicolas Bertin
Datazione: 1710-1720
Collocazione: perduto
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela
Soggetto principale: Clizia e Apollo
Soggetto secondario:
Personaggi: Clizia, Apollo, putto
Attributi: nudità (Clizia), girasoli sulla testa (Clizia); carro (Apollo, come dio del Sole); face capovolta (putto)
Contesto: bosco
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: A. Pigler, Barokthemen, Budapest 1956, II, p. 58;T. Lefrancois, Nicolas Bertin 1668-1736, peintre d’ histoire, Neuilly sur Seine 1981, p. 158
Annotazioni redazionali: Opera perduta di Bertin, che conosciamo grazie all’incisione del Duchange: in primo piano era raffigurata la ninfa, seminuda, seduta su di un fianco a terra, tra la vegetazione. Clizia rivolgendo gli occhi al cielo, sembrava quasi implorare, con i gesti e con le parole, il perdono del suo amato Apollo, ma costui qui attraversava il cielo, ignaro della sua presenza. Tra le poche opere raffiguranti il mito di Clizia, questa di Bertin risulta originale poiché presenta Apollo come dio del Sole sul suo carro nel cielo, mentre di solito il ruolo del dio nella vicenda era soltanto alluso da un bagliore, verso cui la ninfa volgeva gli occhi. A simboleggiare poi la perdita di qualsiasi speranza per Clizia di essere perdonata dal dio, Bertin introduce la figura del putto piangente con la face rovesciata, allusione appunto ad un amore ormai spento, e, infatti, si può constatare che qui la trasformazione della ninfa in un fiore è già in atto: si vedano i girasoli che sono spuntati sulla sua testa, al posto dei capelli, e il piede destro già mutato in radice. Si tratta, pertanto, di una figurazione che non si rifà alle illustrazioni del mito di Leucòtoe e Clizia presenti nelle edizioni volgari del Cinquecento delle Metamorfosi, dove la ninfa compariva poiché per gelosia aveva provocato la morte della fanciulla amata da Apollo, ed in conseguenza di ciò veniva ripudiata dal dio, che non la degnava più di uno sguardo. Modello di riferimento per il Bertin dovette probabilmente essere il tipo nuovo, forse ideato dal Rubens, in cui la ninfa diviene protagonista, come prototipo di coloro che letteralmente si consumano per un amore non ricambiato.
Elisa Saviani