16: penteo

Titolo dell’opera:

Autore:

Datazione: 300 d.C.

Collocazione: Roma, sotterraneo di San Pietro

Committenza:

Tipologia: decorazione parietale

Tecnica: mosaico policromo

Soggetto principale: Penteo è scoperto dalle Baccanti

Soggetto secondario:

Personaggi: Baccanti, tigre

Attributi: corona d’alloro (Baccanti)

Contesto: scena all’aperto

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Toynbee J.M.C. – Perkins A., The Shrine of St. Peter, in “Journal of Roman Shidres”, 1953, p. 10; L’Orange H.P., The Adventus Ceremony and the slaying of Pentheus as represented in two mosaics about A.D. 300, in Late Classical and Mediaeval Studies in Honor of A.M. Friend Princeton, 1955, pp. 7-14; Tomasello E., Rappresentazioni figurate del mito di Penteo, in “Siculorum Gymnasium, II, 1958, pp. 233-234; Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurigo-Monaco 1994, vol. VII, 1, sub voce “Pentheus”, p. 308

Annotazioni redazionali: Il mosaico si trova nella parete esterna del mausoleo dei Marci ed è una delle scene legate a Dioniso, il cui culto si trova facilmente rappresentato in questa necropoli. Rappresenta un episodio saliente del mito di Penteo, ma poco raffigurato iconograficamente. La scena verte sul momento in cui le Baccanti, riconoscibili dalla corona di vite nei capelli, individuano il giovane, che si è nascosto su un albero per spiare i loro riti dionisiaci. Il mosaico è molto deteriorato e rimane solo la parte in cui si vedono le donne scuotere i rami dell’albero, mentre un animale si avventa sul tronco. Non si vede nella parte in alto l’immagine di Penteo, ma il mito è ben comprensibile, proprio per l’atteggiamento delle donne, che risponde a quanto narrato nei testi letterari. Esse sono armate di spada e lancia, a dimostrazione di quanto avverrà di lì a poco, quando massacreranno Penteo, scambiandolo per un animale, secondo quanto voluto da Dioniso, offeso per l’atteggiamento di rifiuto del giovane nei confronti del nuovo culto del dio.

Giulia Masone