09: penteo

Titolo dell'opera: 

Autore: Scuola lucana

Datazione: 370-360 a.C.

Collocazione: Munchen, Antikensammlung

Committenza: 

Tipologia: hydria

Tecnica: pittura vascolare a figure rosse

Soggetto principale: Penteo viene scoperto mentre spia le Baccanti

Soggetto secondario: 

Personaggi: Baccanti, Penteo

Attributi: tirsi, tamburello, spada, nebride, torcia, zampe di capriolo (Baccanti); copricapo, spada (Penteo)

Contesto:  

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Philippart H., Iconographie des “Bacchantes” d’Euripide, in “Revue belge de philologie et d’histoire”, 9, 1930, p. 54, n. 137; Tomasello E., Rappresentazioni figurate del mito di Penteo, in “Siculorum Gymnasium, II, 1958, pp. 227-230; Paribeni E., ad vocem “Penteo” in Enciclopedia dell’Arte Antica Classica e Orientale, Roma 1965, vol. VI, p. 28; Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Zurigo-Monaco 1994, vol. VII, 1, sub voce Pentheus, p. 308.

Annotazioni redazionali:  L’hydria di scuola lucana, conservata a Monaco, è databile circa al 370-360 a.C. Presenta un’iconografia inconsueta; la scena infatti mostra Penteo inginocchiato tra due alberelli che alludono al bosco sul Monte Citerone in cui si era nascosto per spiare i culti bacchici. Indossa un caratteristico copricapo, l’himation avvolto intorno al braccio sinistro e tiene una spada nella mano destra nascosta dietro la schiena. Le Menadi sono disposte intorno a lui simmetricamente e sono colte nell’attimo in cui scoprono l’uomo. Tale momento è reso attraverso il gesto di stupore della prima Baccante sulla sinistra che tiene in mano una torcia. Le altre si avvicinano con movimenti che alludono alle danze bacchiche; da sinistra tengono in mano rispettivamente un tirso e un tamburello, una spada e una nebride, una torcia; a destra le zampe di un capriolo, un tirso posto dietro la testa e un drappo. E’ stata sottolineata la particolarità della presenza delle armi che è stata collegata ad una fonte diversa da Euripide (Penfc01), forse il testo di Eschilo di cui ci rimane un solo verso. E’ stata quindi proposta una effettiva lotta tra Penteo e le Baccanti, elemento poi scomparso in Euripide, ma la critica non è concorde.  In oni caso è evidente il riferimento ad una “caccia tragica” in cui l’uomo diviene la vittima, presente per altro anche nella fonte euripidea.                                                                                                       

Silvia Trisciuzzi