27: Narciso

Titolo dell'opera: Narciso al fonte

 

Autore: Attibuito per la prima volta a Michelangelo Merisi da Caravaggio dal Longhi, nel 1913, viene oggi riconosciuto come autografo da alcuni tra i maggiori esperti dell’artista lombardo (Mahon, Marini, Cinotti, Calvesi, Gregori). Sono stati avanzati anche i nomi di Manfredi (Panofsky 1949, Baumgart 1955) e Gentileschi (Bissel 1981, Moir 1967). C. Brandi nel 1974 propone l’attribuzione allo Spadarino, più volte riproposta successivamente dal Papi. L’attribuzione al Merisi si giustifica sulla base di un importante riscontro documentario: "un Narciso in tela di Michelangiolo di Caravaggio…" e’ citato tra gli oggetti "sottoposti a dazio, gabella, passaggio e tasse varie" che G. B. Valtabelze invia a Savona l’8 maggio 1645.

 

Datazione: 1600 ca.

 

Collocazione: Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini

 

Committenza:

 

Tipologia: dipinto

 

Tecnica: olio su tela (133,3 x 95 cm)

 

Soggetto principale: Narciso

 

Soggetto secondario:

 

Personaggi: Narciso

 

Attributi: giovane di bell’aspetto, si specchia in una fonte (Narciso)

 

Contesto:

 

Precedenti:

 

Derivazioni:

 

Immagini: Bettini M., Pellizer E., Il mito di Narciso. Immagini e racconti dalla Grecia a oggi, Torino 2003

 

Bibliografia: M. Marini, Michelangelo Merisi da Caravaggio Pictor Praestantissimus, I ed. Roma 1987, II ed. rivisitata Roma 1989; G. Mori – Narciso, in Lo specchio e il doppio. Dallo stagno di Narciso allo schermo televisivo, catalogo della mostra a cura di G. Macchi e M. Vitale, Milano 1987; R. Vodret, Brevi note al Narciso di Caravaggio: nuove riflessioni, in "Quaderni di Palazzo Venezia", 1989, 6, pp.222-25; M. Calvesi, Le realtà del Caravaggio, Torino 1990; F. Bologna, L’incredulità di Caravaggio e l’esperienza delle cose naturali, Torino 1992; R. Vodret, Narcissus, in Caravaggio and his Followers from the Collections of the Galleria Nazionale d’Arte Antica, catalogo della mostra (Hartford) a cura di C.Strinati e R. Vodret, Venezia 1998; R. Vodret, Narciso, in Caravaggio e i suoi, catalogo della mostra a cura di C. Strinati e R. Vodret, Napoli 1999

 

Annotazioni redazionali: La soluzione iconografica adottata dal Merisi risulta innovativa e funzionale a sottolineare la drammaticità dell’amore di Narciso per se stesso: la raffigurazione, invece di indulgere sul paesaggio e su particolari accessori quali la ninfa Eco o gli arnesi per la caccia, si concentra sul giovane. Questi, in un’inconsueta penombra, contempla la propria immagine ed immerge la mano sinistra nell’acqua, quasi a voler afferrare l’oggetto del suo desiderio. Il dipinto si segnala, pertanto, per un’intima affinità allo spirito della narrazione ovidiana. Sulla scia di Maurizio Calvesi alcuni studiosi ravvisano nell’opera una significativa testimonianza della valutazione positiva che spesso l’eroe greco assume nel XVII secolo: Narciso incarnerebbe la ricerca di se stessi e visione del divino nella coscienza umana.

 

Erika Izzi