
Titolo dell'opera: Narciso alla fontana.
Autore: Giulio Mazzoni (scuola).
Datazione: 1551-1552.
Collocazione: Roma, Palazzo Capodiferro Spada, Galleria degli Stucchi (volta).
Committenza: Girolamo Capodiferro.
Tipologia: dipinto.
Tecnica: olio su muro.
Soggetto principale: *
Soggetto secondario:
Personaggi: *, ninfe.
Attributi: nudità, veste (Eco); si specchia, strumenti per la caccia, veste, (Narciso).
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: Pugliatti T., Giulio Mazzoni e la decorazione a Roma nella cerchia di Daniele da Volterra, Roma 1984, pp. 140 s., fig. 238.
Bibliografia: Lattanzi M., Guida al Palazzo Spada, 1984, pp. 22.; Pugliatti T., Giulio Mazzoni e la decorazione a Roma nella cerchia di Daniele da Volterra, Roma 1984, pp. 140 s.
Annotazioni redazionali: Un ruolo fondamentale riveste la raffigurazione di Narciso nella decorazione del palazzo, tutta incentrata sul percorso conoscitivo che porta l’uomo ad avvicinarsi a Dio. In particolare, Narciso, raffigurato accanto al ratto di Ganimede e alla morte di Adone, concretizza in modo esemplare quella fase preliminare della Conoscenza, che nascendo dalla consapevolezza di sé, porta necessariamente ad amare se stessi. A dimostrazione di ciò, la figura di Narciso è infatti rappresentata tra quella della "Verità del Tempo" e quella delle "Bellezze delle forme archetipe", collocandosi dunque, in una posizione intermedia nel cammino che l’uomo fa per arrivare a conoscere la Bellezza Spirituale. E’ nel corso del Cinquecento che l’iconografia di Narciso, oramai depurata da tutta una serie di moralizzazioni medievali e quattrocentesche, viene concettualizzata attraverso una valutazione prettamente "positiva del mito".
Anna Gentili