15: Narciso

Titolo dell'opera: Narciso.

Autore: Giovanni Antonio Boltraffio (Milano, 1467-1516).

Datazione: primo decennio del XVI sec.

Collocazione: Firenze, Galleria degli Uffizi, inv. 1890: n. 2184.

 

Committenza:

 

Tipologia: dipinto.

 

Tecnica: olio su tavola, cm 19 X 31; il supporto è costituito da una tavoletta di ciliegio, legno abbastanza inconsueto per i pittori lombardi dell’epoca, solitamente avvezzi all’uso del pioppo.

Soggetto principale: Narciso.

Soggetto secondario:

Personaggi: Narciso.

Attributi: corona di fiori [narcisi?], si specchia (Narciso).

Contesto: paesaggio lacustre, rocce sullo sfondo.

Precedenti:

Derivazioni: Giovanni Antonio Boltraffio, Narciso, Londra, National Gallery, inv. 2673.

Immagini:

Bibliografia: Fiorio M. T., Giovanni Antonio Boltraffio, un pittore milanese nel lume di Leonardo, Jandi Sapi Editori, Roma 2000, pag. 164, C2.; Gregori M., Uffizi e Pitti. I dipinti delle Gallerie fiorentine, Magnus Edizioni, Udine 1994, pag. 287, n. 382.

 

Annotazioni redazionali: La corretta identificazione del dipinto come opera di Boltraffio si deve a Frizioni (1895, pag 396), che sconfessò la tesi di Bode (1892) che invece vi riconosceva la mano di Leonardo giovane. Tale paternità fu successivamente condivisa da Berenson, Venturi, Malaguzzi Valeri e dal Carotti, il quale ritenne la copia fiorentina cronologicamente precedente a quella di Londra. Di parere opposto fu invece il Suida (1920, pag. 45), che propose di attribuire l’opera alla mano dello Pseudo Boltraffio, opinione questa recentemente condivisa anche da Mina Gregori (1994, pag. 287) . Tuttavia a conferma dell’attribuzione a Boltraffio, già il Frizioni (1895 pag. 396) proponeva uno stringente confronto stilistico con il San Sebastiano sempre dello stesso autore, al quale va aggiunto l’ accostamento indicato dal Venturi (1915, pag. 1027) con la pala del Castello Sforzesco raffigurante Devoti e Santi, nonché un disegno del Louvre (inv. 2251) con Giovane coronato d’edera. Di notevole interesse è la caratterizzazione elegantemente raffinata della posa di Narciso, che sottolinea in modo inequivocabile la volontà da parte dell’artista di mettere in evidenza l’atteggiamento malinconico del personaggio, dovuto alla consapevolezza del suo sfortunato innamoramento.

Anna Gentili