07: Narciso

Titolo dell'opera: Narciso alla fonte.

Autore: anonimo del XIV sec d.C.

Datazione: 1320

Collocazione: Londra, British Museum, Royal Ms. 20 A. XVII, Roman de la Rose, f. 14 v.

Committenza:

Tipologia:

Tecnica: miniatura.

Soggetto principale: Narciso.

Soggetto secondario:

Personaggi: Narciso.

Attributi: fonte, semisdraiato, si specchia, veste (Narciso).

Contesto: albero.

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: Uguccioni A., L’iconografia di Narciso nel "Roman de la Rose", esempio di amore cortese., sta in: Ranieri Varese (a cura di), Studi per Pietro Zampetti., Ancona 1993, pp. 71-75, fig. 20.

Bibliografia: Uguccioni A., L’iconografia di Narciso nel "Roman de la Rose", esempio di amore cortese., sta in: Ranieri Varese (a cura di), Studi per Pietro Zampetti., Ancona 1993, pp. 71-75.

Annotazioni redazionali: E’ stato già osservato come il Roman de la Rose rappresenti uno dei maggiori veicoli di diffusione letteraria del mito o meglio della storia di Narciso (vedi scheda opera precedente). Ad assumere un ruolo rilevante all’interno della trattazione letteraria tardo medievale, non è tanto la storia ovidiana di Eco e Narciso, che pure trova punti di forza nell’Ovidio Moralizzato e in Boccaccio, quanto piuttosto la caratterizzazione della vicenda dell’(auto)innamoramento di Narciso. Infatti, uno degli elementi fondanti della tematizzazione in ambito cortese del concetto di innamoramento, risulta essere quel "vagheggiamento ossessivo di un’immagine (Uguccioni, 1993, pag. 72)", che deriva da un puntuale riadattamento in chiave moraleggiante della storia di Narciso. Ed infatti, momento fondamentale nel racconto del "onirico viaggio" che il protagonista (l’ amante) del Roman de la Rose compie fino al giardino di Deduit, cioè il giardino d’amore, è quando il protagonista giunge presso la fontana d’amore, rielaborazione della fonte presso cui si specchia Narciso, che spesso finisce anch’esso con l’essere identificato con la figura del cavaliere-amante. Tale immedesimazione è peraltro confermata dalla coeva produzione iconografica che caratterizza la figura dell’amante facendogli assumere proprio quelle movenze che sono tipicamente attribuite a Narciso e cioè l’atto di specchiarsi alla fonte su cui viene riflessa la propria immagine.

Anna Gentili