sec. XVI d.C.
MARCO GABRIELLO SIMEONI, La vita et metamorfoseo d’Ovidio figurato et abbreviato in forma di epigrammi, in Lione per Giovanni di Tornes, 1584, III, p. 58.
Narcisso s’innamora di se stesso et diventa un fiore.
Superbo, altiero, il figlio di Cefiso,
D’Ecco dispregia l’amorosa fiamma.
Quella lo segue, et chiama ogn’or Narciso
Crudel, che fugge qual cacciata Damma.
Giustitia vuol, ch’ei vede il suo bel viso,
E’n un freddo liquor di se s’infiamma,
Et mentre ei brama le sue stesse chiome,
Si cangia in fior senza cangiar di nome.