Narfr05

sec. XVI d.C.

VINCENZO CARTARI, Le imagini con la spositione de I Dei de gliantichi. Raccolte per Vincenzo Cartari. In Venetia per Francesco Marcolini. MDLVI. Con gratia e privilegio.,29-30

 

E questa vuole Macrobio che si intenda per Echo, laquale finsero gliantichi essere stata molto amata dal Dio Pan: et oltre a quello che ne scrive Ovidio nella favola di Narcisso si legge di lei anchora ch’ella fu Dea figliuola dell’aria, e della lingua, e perciò invisibile, onde Ausonio Gallo fa ch’ella riprende chi cerca di dipingerla facendone un epigramma, il cui senso è tale rivolto in un Sonetto.

 

A che cerchi tu pur sciocco Pittore

Di far me Pittura? che son tale

Che non mi vide mai occhio mortale,

E non ho forma, corpo, ne colore.

Dell’aria, e della lingua à tutte l’hore

Nasco, e son madre poi di cosa, quale

Nulla vuol dir, pero che nulla vale

La voce, che gridando i’ mando fore.

Quando son per perir gli ultimi accenti

Rinovo, e con le mie l’altrui parole

Seguo, che van per l’aria poi co i venti.

Sto nelle vostre orecchie, e come suole

Chi quel che far non po’ pur sempre tenti,

Dipinga il suon chi me dipinger vuole

 

Ma questo à me non da già l’animo di fare, e perciò per non esser io quello che sia ripreso piu non dirò di costei poi che altra immagine non se ne puo fare.