sec. XIV d.C.
FRANCESCO PETRARCA (Arezzo 1304-1374), Canzoniere.
da: Francesco Petrarca, Canzoniere, a cura di: Contini G., Torino 1964, pag. 62
Il mio adversario in cui veder solete
gli occhi vostri ch’Amore e ‘l ciel l’honora,
colle non sue bellezze v’innamora
più che ‘guisa mortal soavi et liete.
Per consiglio di lui, donna, m’avete
scacciato del mio dolce albergo fora:
misero esilio, avena ch’i non fòra
d’habitar degno ove voi sola siete
Ma s’io v’era con saldi chiovi fisso,
non devea specchio farvi per mio danno,
a voi stessa piacendo, aspra e superba
Certo, se vi rimembra di Narciso
questo et quel corso ad un termino vanno
benché di sì bel fior sia indegna l’erba