
Titolo dell'opera: Giunone e Semele
Autore: Robert de Baudois da Hendrick Goltzius
Datazione: 1589
Collocazione:
Tipologia: incisione
Tecnica:
Soggetto principale: Giunone in forma di Beroe parla con Semele
Soggetto secondario:
Personaggi: Giunone/Beroe e Semele
Attributi:
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.oldmasterprint.com/672.jpg
Bibliografia: Reznicek E.K.J., Die Zeichnungen von Hendrick Goltzius, Haentjens Dekker & Gumbert, Utrecht 1961, pp. 290-291; Strauss W. (a cura di), The Illustrated Bartsch, vol. 3, Hendrik Goltzius, Abaris Books, New York 1980,pp. 335, n. 75 (109); Davidson B., The Furti di Giove. Tapestries designed by Perino del Vaga for Andrea Doria, in “The Art Bullettin”, 3, LXX, 1988, vol. 2, p. 988
Annotazioni redazionali: attorno al 1580 HendrickGoltzius progetta 300 incisioni aventi come tema gli episodi delle Metamorfosi di Ovidio. Delle 52 che furono pubblicate, una è dedicata all’episodio di Semele ma, in linea con le illustrazioni medievali del mito, essa riguarda il momento dell’inganno da parte di Giunone. Il contesto sembra un giardino esterno, come nell’incisione dei Tre primi libri (Cfr. scheda opera 57). Alle spalle di Giunone si vede un giardino e una serie di edifici digradanti che ricordano un casino e che sono riferibili al castello di Cadmo. Semele ascolta Giunone/Beroe e alla fine, come sappiamo, cadrà nell’inganno ordito dalla dea e chiederà a Giove di mostrarsi a lei come si mostra alla sua consorte, morendone. La scelta dell’episodio dell’inganno ha un valore morale molto forte, ma si ricollega a un gusto meno drammatico della scena. Ancora negli affreschi della Villa Farnesina (Cfr. scheda opera 40) saranno rappresentati entrambi gli episodi e Giunone comparirà tra le nuvole nel dipinto di Giulio Romano (Cfr.scheda opera 47) e nell’incisione di Tempesta (Cfr. scheda opera 66), ma per tutto il Seicento e anche prima, le scelta per raffigurare la storia di Semele cadrà sempre sul momento in cui Giove la fulmina. Per di più, l’ambientazione del discorso tra Semele e Giunone/Beroe, è sempre all’interno della stanza del suo palazzo, tranne che per i citati affreschi della Farnesina, dove però l’ambientazione è la stessa per gli episodi di tutto il fregio. Sempre attento alla ripresa puntuale del testo classico e al mantenimento di una struttura rigorosa, Goltzius, con le sue incisioni, rappresenta il culmine del nuovo rapporto tra immagine e testo che consiste nel raggiungimento della definitiva autonomia dell’immagine dalla parola scritta.
Francesca Pagliaro