Titolo dell’opera: Gli amori di Giove e Semele
Autore: Giulio Bonasone (1510-1576)
Datazione: 1568 ca.
Collocazione: Parigi,Biblioteque national
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: acquaforte e bulino (169X133)
Soggetto Principale: Semele è fulminata da Giove
Soggetto secondario: un amorino si copre gli occhi, un altro spunta da dietro il vestito
Personaggi: Semele , amorini
Attributi: fulmine (Giove)
Contesto: ambiente interno
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Le Blanc C., Manuel de l’amateur d’estampes, Vieweg, Paris 1854; Dunand L., Les amours des Dieux, Le Marchard, Parigi 1977, p. 651 n. 1076; Massari S., Giulio Bonasone, catalogo mostra (Roma, 1983), Quasar, Roma 1983, vol. I; Welsh Reed S.- Fallace R., Italian Etchers of The the Renaissance & Baroque, Catalogo della mostra tenuta a Boston, Boston 1989, pp. 66 e 67; Cirillo Archer M., The Illustrated Bartsh. Italian madters of the sixteenth century, Abaris books, New York 1995, vol. 28, vol. 15, part. 1, n. 156; Bull M., The Mirror of the Gods, Classical Mythology in Renaissance Art, Allen Lane an Imprint of Penguin Books, USA 2005; Aldovini L., Giulio Bonasone, in Casazza O.– Pennaioli R. (a cura di), Mythologica et erotica: arte e cultura dall'antichità al XVIII secolo, catalogo mostra (Firenze, Palazzo Pitti, 2005-2006), Sillabe, Livorno 2005, p. 172; Bodart D., Il Nudo Femminile: Eros, Mito, Allegoria in Rinascimento e Manierismo,Giunti, Prato Novembre 2005.
Annotazioni redazionali: l’incisione eseguita da Giulio Bonasone fa parte della serie di incisioni con gli Amorosi diletti degli Dei, creata su ispirazione di quella di Gian Giacomo Caraglio con gli Amori degli Dei (Cfr. scheda opera 44); oltre a questa, Bonasone è l’artefice di un’altra serie di stampe mitologiche con gli Amori di Giunone. Sebbene la vicenda di Semele potesse rientrare come tematica anche nell’altra serie di cui Bonasone è autore, rimase tra gli amori degli dei perché precedentemente inserita tra questi sia dal Raimondi che dal Caraglio (Cfr. scheda opera 42 e 44). Non si conosce esattamente il numero di incisioni della serie perché, come quella di Raimondi, fu smembrata proprio a causa dei suoi irriverenti contenuti a causa censurati dalla Chiesa. Sotto alcune delle immagini ci sono dei versi scritti in italiano volgare (insegnamenti morali, filosofici o religiosi): la scelta linguistica, con l’abbandono del latino, ha fatto presupporre che la serie con gli Amori degli Dei sia stata prodotta e diffusa su larga scala, anche se questi appaiono soltanto negli esemplari di terzo stato (Massari, 1983). L’ambientazione della scena è non solo quella classica degli amori, ma quella tipica per la morte di Semele: cioè la sua stanza. La fanciulla è distesa sul letto completamente nuda, il suo vestito è visibile appeso ad una stampella dietro le tende del baldacchino del letto. L’efficace torsione della gambe le permette di nascondere la parti intime e con la mano sollevata sulla fronte cerca di proteggersi dal fulmine che cade su di lei. Giove non è visibile ma, come per Danae con la pioggia d’oro, è rappresentato dal fulmine reso più luminoso dal contrasto col buio delle tende (Cfr. scheda opera 72). Un amorino si copre gli occhi con le mani, per non guardare la scena che segnerà la fine dell’amore che rappresenta. Un altro, invece, guarda la scena. Alla vicenda è insolitamente dedicata anche un’incisione con la nascita di Bacco (Cfr. scheda opera 62).
Francesca Pagliaro