
Titolo dell'opera:
Autore:
Datazione: XV sec.
Collocazione: Parigi, Bibliothèque Nationale, manoscritto di una traduzione francese delle Metamorfosi di Ovidio, Ms. français 137, f. 33r
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura
Soggetto principale: Giove fulmina Semele
Soggetto secondario:
Personaggi: Giove, Semele
Attributi: ali (Giove)
Contesto: scena all’aperto con roccia
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://collecties.meermanno.nl/handschriften/showillu?id=100466
Bibliografia: Van Moé E.A., Les manuscrits a peintures a la Bibliothèque Nazionale, in “Archives et Bibliothèques”, 3, 1937-1938, pp. 161-169
Annotazioni redazionali: per l’introduzione storico-critica sul manoscritto in esame vedi scheda opera 33.Nel manoscritto vengono dedicate due scene all’episodio, una con il tradizionale dialogo Giunone/Semele (scheda opera 33) e questa con l’introduzione – per la prima volta in manoscritti di stampo medievale – dell’episodio con la folgorazione di Semele. In cielo, compare Giove, nascosto dietro una coltre di nubi e venti, come raccontato da Bonsignori “Si come Giove fu andato in cielo prese la sua divinità e le saette ineffabili cioè che non se porria numerare la loro quantità e le loro bellezze, e prese i venti ed i toni, ma impertanto le temperò quanto più potette e discese alla casa de Semele”, ma al posto delle saette, le uniche menzionate da Ovidio, che parla di un “fulmine più leggero” (Semfm13), dalle nuvole cade una specie di pioggia. Il collegamento con Danae è immediato (Cfr. pagina relativa). Anche la madre di Perseo è infatti talvolta rappresentata all’aperto (Cfr. scheda opera relativa), nonostante l’unione con Giove avvenga tradizionalmente in una torre. Stranamente però, l’iconografia medievale di Danae la vede quasi sempre raffigurata in interni e in particolar modo nello stesso manoscritto, con Giove al suo fianco di persona (Cfr. scheda opera relativa). Questo spiegherebbe la distinzione tra le due donne in questa sede. Le due iconografie, spesso simili, hanno reso molte volte difficile la distinzione degli episodi, e anche a livello di fonti. Ad esempio Pausania riporta una versione della storia di Dioniso e Semele raccontata dagli abitanti di Brasie del tutto simile a quella di Danae (Semfc16). Lo storico greco racconta che secondo gli abitanti di quella città Semele e Dioniso sarebbero arrivati sulle coste di Brasie in una cassa, ma, a differenza della madre di Perseo, la principessa tebana non sopravvisse al lungo viaggio. Il fatto che Giove venga rappresentato con le ali non è insolito poiché più volte nello stesso manoscritto i personaggi che normalmente non ne hanno, vengono dotati di questo attributo se per qualche motivo nelle loro vicende hanno volato. Ė evidente che Semele, rappresentata distesa a terra, è già morta. Come sempre nei manoscritti medievali, nonostante si parli di Bacco, l’episodio della nascita non viene raffigurato.
Francesca Pagliaro