Titolo dell’opera:
Autore:
Datazione: inizio del III sec. d.C.
Collocazione: Matelica, Palazzo Piersanti, galleria dei Busti
Committenza:
Tipologia: marmo inciso
Tecnica: rilievo
Soggetto principale: Ilizia aiuta Zeus a far nascere Bacco dalla coscia
Soggetto secondario:
Personaggi: Zeus, Ilizia
Attributi: trono, scettro (Zeus); ali, chitone morbido (Ilizia)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Visconti L., Frammento di un rilievo rappresentante la nascita di Bacco, in “Bollettino della Commissione Archeologica” II, 1874, II, pp. 89-96; Camporeale G., Thalna e scene mitologiche connesse, in “Studi etruschi”, XXVIII, 1960, p. 244; Pingiatoglou S., Eileithyia, Konigshausen, Wurzburg 1981, pp.144-155; Catani E., Un "tondo" figurato dal Museo Piersanti di Matelica e l'iconografia del mito greco della nascita di Dioniso dalla coscia di Zeus, in “Annali della Facolta di Lettere e Filosofia dell'Universita di Macerata” XVIII, 1985.
Annotazioni redazionali: il tondo figurato conservato nella galleria dei Busti del piano nobile di Palazzo Piersanti a Matelica è rimasto inedito fino alla pubblicazione dello studio di Catani nel 1985. Dall’accurata analisi dello studioso, il tondo risulta restaurato in primo luogo nella forma: il foro ricavato in alto e la mancanza della parte inferiore del busto di Giove dimostrano che il pezzo è stato volontariamente trasformato in un tondo da appendere. A causa delle sue misure piuttosto elevate e della presenza originale dell’arco in alto al tondo, Catani giunge alla conclusione che fosse una parte di un coperchio di sarcofago, molto vicino a quello di Zagabria (Cfr. scheda opera 28), in cui sono visibili le cornici architettoniche del contesto. Il fatto che la scena della nascita fosse stata riadattata a mo’ di amuleto conferma l’uso augurale e di buon auspicio, che aveva assunto conseguentemente alla volgarizzazione del senso rigenerativo della doppia nascita. Sul tondo si vede Zeus seduto su un sedile senza spalliera e con un cuscino morbido nell’atto di porgere la gamba destra, visibilmente rigonfia, ad Ilizia. Inodssa una specie di himation che gli scende dalla testa ai piedi, come per Semele al momento della nascita nel rilievo di Ostia (Cfr. scheda opera 24) e questo dettaglio femminile ci riporta alla petulanti pictura descritta da Plinio (Semfc26) in cui il soggetto della nascita di Dioniso da Zeus era ritenuto grottesco e comico. Questa è caratterizzata dalle ali come negli specchi etruschi (Cfr. scheda opera 14) e dai capelli raccolti sulla sommità della nuca, come per le nutrici, ninfe e menadi dionisiache. Visconti (Visconti, 1874) pubblicò un disegno di un rilievo perduto forse appartenuto al tempio di Giunone Lucina in cui si vede una donna vestita con un chitone morbido medicare una coscia che risulta l’unico episodio in cui avviene esplicitamente la medicazione, cronologicamente vicino al rilievo di Matelica.
Francesca Pagliaro