![](fileadmin/_processed_/csm_miroir_2d3567e5a2.jpg)
Titolo dell’opera:
Autore:
Datazione: 350 a.C. ca.
Collocazione: Berlino, Museo Statale Da Vulci
Committenza:
Tipologia: retro di specchio inciso
Tecnica:
Soggetto principale: Fufluns e Semla si abbracciano
Soggetto secondario: Pan suona, Apulu contempla la scena
Personaggi: Fuflus, Semla, Apulu, Pan
Attributi: tirso (Fufluns), ramo d’alloro (Apulu), tibia (Pan)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni: Specchio con Apulu e Semla Parigi, cabinet des Medailles
Immagini: http://mythologica.fr/etrusque/semla.htm
Bibliografia: Cristofani M. ad vocem “Dionysos/Fufluns”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco, 1992, vol. III, 76 p. 537; Kossatz - Deissmann A. ad vocem “Semele”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1991, 25 p. 723; Mansuelli G., Gli specchi figurati etruschi, in “Studi Etruschi”, XIX, 1947, p. 51; Cristofani M.-Martelli G., “Fufluns/Paxies”. Sugli aspetti del culto di Bacco in Etruria, in “Studi Etruschi” XLVI (1978), pp. 119-133; Feruglio A.E., “Uno specchio nella necropoli di Castel Viscardo, presso Orvieto”, in Etrusca et Italica. Studi in onore di Massimo Pallottino, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma 1997, pp. 299- 314; Fisher-Graf U., Speigelwerkstatten in Vulci, Berlin 1980, V, 42, tav 18, p. 64 e ss.; Pfister- Roesgen E., Die etruskischen Spiegel des 5 Jhs v.C., Frankfurt 1975, p. 78; Rebuffat D.E. Le miroir étrusque d’apres la collection du Cabinet des medailles, Ecole francaise de Rome 1973,pp. 410- 411; Bonfante L., The Etruscan Language. An Introduction, Manchester and New York, 1983; De Grummond N.T., “Mirrors and Manteia. Themes and Prophecy on Etruscan Prenestine Mirros”, in Aspetti e problemi della produzione degli specchi etruschi figurati: atti dell'Incontro internazionale di studio, Roma, 2-4 maggio1997, Aracne, Roma 2000, pp. 68-69.
Annotazioni redazionali: come nello specchio con la nascita di Dioniso/Fufluns dalla coscia di Zeus (Cfr. scheda opera 14), molta della tradizione figurativa del dio passò nel repertorio etrusco sovrapponendosi con le divinità locali questo avvenne in particolar modo per la forte presenza di coltivazioni e produzioni vinicole. Dunque il dio non giunse solo in Etruria ma portò con sé i suoi attributi, sua madre e la sua compagna. Nello specchio in esame compare con Semla (Semele), Apulu (Apollo) e Pan; è giovane e nudo, non ha il cantharos ma il tirso e assume un atteggiamento dimesso e abbandonato nell’abbraccio con la madre, forse dovuto agli effetti del vino. Semla, com’è scritto nell’immagine, è il nome etrusco di Semele; sembra essere proprio lei a tenere in mano il tirso, sporgendolo evidentemente verso il figlio. Tra i due sembra esserci lo stesso tipo di rapporto che c’è nella coppia in trono nella Villa dei Misteri (scheda opera 21) e inoltre Apollo è nella stessa posizione del vaso di Taranto (scheda opera 10), segni questi di un commercio molto diffuso di vasi dalla Grecia. Come spiega Nancy T. de Grummond gli specchi etruschi erano oggetti prettamente femminili, con valore apotropaico e uso funerario, destinazione riccorente per le raffigurazioni in cui compare Semele, legata a significati materni e rigenerativi. La donna guarda verso Dioniso, lo tiene stretto; ha una corona in testa e un lungo himation, mentre il figlio si regge a lei completamente nudo, ma con la stessa collana che ha fin alle rappresentazioni in cui è bambino (Cfr. scheda opera 14). La presenza di Apollo è motivabile con il valore mantico di cui è portatore, considerato che spesso questi specchi erano usati anche in funzione di amuleti. Sebbene non sia inciso il nome, la figura che suona potrebbe essere Pan, presente nelle scene di nascita del dio come racconta Filostrato (Semfc37). Attraverso la ricerca della (Fisher Graf Graf F., 1980), la Ferruglio data lo specchio di Berlino, assieme a quello di Castel Viscardo, nella produzione vulcente della fine del IV sec. a.C perchè in collegamento con tutta la produzione figurativa influenzata della ceramica attica della fine del V sec. e della ceramica apula dell’inizio del IV. Al Cabinet des medailles di Parigi è conservato uno specchio che è solo una copia parziale di questo di Berlino, dove compaiono Semla e Apollo ma non Dioniso, il che farebbe perdere l’intero significato all’opera (Rebuffat, 1973). Come si deduce dalla testimonianza di Livio, è attraverso la trasformazione in Semla che Semele arrivò come Stimula nell’ambiente di Roma: lo storico romano indica come resposabile dell’introduzione dei culti bacchici a Roma, un uomo proveniente dall’etruria (Semfc21).
Francesca Pagliaro