15: Giove, Semele e la nascita di Bacco

Titolo dell’opera:

Autore: Pittore di Arpi (attr)

Datazione: 330 a.C. 310-300 a.C.

Collocazione: Tampa Bay, Florida Museum of art dono di Mr. and Mrs. C.W. Sahlman (1987)

Committenza:

Tipologia: vaso apulo dipinto

Tecnica: cratere a volute a figure rosse

Soggetto principale: morte di Semele

Soggetto secondario:

Personaggi: Semele, nutrici

Attributi: fulmine (Semele)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Kossatz- Deissmann A., “Eumousia: ceramic and iconographic studies in honour of Alexander Cambitoglou”, Mediterranean archaeology, Sydney 1990, pp. 208-209; Kossatz - Deissmann A. ad vocem “Semele”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1991, VII, 7, pp. 720-721; Stuart A.-Gray C., “Confronting the other: chilbirth, agig and death on an attic tombstone at Harvard”, in Cohen B., Not the Classical Ideal: Athens and the Construction of the Other in Greek Art Brill, Leiden/Boston/Cologne 2000, pp. 142-144.

Annotazioni redazionali: questa è una delle poche immagini in cui scorgiamo Semele non distesa su una kliné come sarà definitivamente stabilito in epoca romana, ma sostenuta da alcune donne, tra cui la sua nutrice. Possiamo considerarlo come un momento precedente allo stabilizzarsi di un’iconografia tutta sua. Protagonista della scena è il turbine di luce in alto al centro del secondo registro che simboleggia la potenza di Zeus che sta per uccidere Semele.  Rispetto all’hydria di Berckeley (Cfr. scheda opera 12), dove Semele è appunto sulla klinè da sola, qui ci sono delle donne a sostenerla, proprio come vedremo nella coppa argentea del tesoro di Menandro (Cfr. scheda opera 19). Lo schema è quello del trasporto del corpo morto, con la donna che sta per essere raggiunta dal fulmine, ma è già provata dalla sua potenza e si appoggia alle compagne dietro e davanti a lei. È completamente nuda, segno che la morte sta avvenendo durante l’atto sessuale. Il gesto di stupore delle donne sarà un tratto caratteristico condensato in un personaggio specie sui sarcofagi romani (Cfr. scheda opera 28), ma lo si può riscontrare in altra forma nel cratere di Ferrara con la nascita di Dioniso (Cfr. scheda opera 07) e nel vaso di Berkeley (Cfr. scheda opera 12). La rappresentazione è stata messa in relazione ad uno schema teatrale per via della disposizione delle figure (Stuart- Gray, 2000). Nel momento del fulmine avrebbero dovuto essere presenti molte donne nella stanza della principessa tebana, sebbene in tutte le fonti non venga fatta menzione ad altri personaggi oltre Semele e Zeus. La spiegazione potrebbe trovarsi legando l’immagine alla tradizione del parto naturale di Dioniso che vuole che la principessa muoia folgorata solamente dopo il parto naturale, oppure, come  dirà Apollodoro, che muoia di spavento (Semfc12 e Semfc16). Così sarebbe spiegata la presenza delle donne nel momento della morte di Semele: queste sarebbero infatti le assistenti al parto. Sul lato principale, assieme alla morte della madre di Dioniso una la battaglia di Amazzoni e Dioniso circondato da tralci di vite con Ermes e li ninfe, a testimonianza dell’adesione alla versione più diffusa della consegna del piccolo (Cfr. scheda opera 13).

Francesca Pagliaro