12: Giove, Semele e la nascita di Bacco

Titolo dell’opera:

Autore: Pittore di Semele

Datazione: 390 a.C. ca.

Collocazione: Berkeley, Lowie Museum (California)

Committenza:

Tipologia: vaso dipinto

Tecnica: hydria attica a figura e rosse

Soggetto principale: Morte di Semele e nascita di Dioniso

Soggetto secondario: trasporto di Dioniso alla Ninfa

Personaggi: Iride, Hera, Ermes, Semele, Ninfa, Zeus, Aphrodite, eroti

Attributi: ali, bastone doppio cerchio (Iride); caduceo, elmo alato, petaso (Mercurio); elmo, scettro (Hera); vite (Dioniso); folgore (Zeus)

Contesto: stanza di Semele (?)

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Beazley J. D., Attic black-figure vase painters Clarendon press, Oxford 1956, 1343; Veneri A., ad vocem “Dionysos”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1992,

III, 664, p. 479; Kossatz - Deissmann A. ad vocem “Semele”, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1991, VII, 6 p. 720; Carpenter T.H., Dionysian imagery in fifth-century Athens, Clarendon press, Oxford 1997, p. 103.

Annotazioni redazionali: dato lo scarso livello di leggibilità dell’opera, si può riuscire a ricostruire la scena soltanto parzialmente. Siamo in uno spazio aperto, sopra e sotto la scena principale si radunano divinità e tutt’ intorno si affollanno rami d’edera, la pianta più frequentemente legata a Dioniso assieme alla vite. L’edera serve ad indicare la presenza del dio prima ancora che nasca: Nonno di Panopoli dirà che, durante il suo concepimento, il letto di Semele si coprì d’edera (Semfc41); in Euripide (Semfc12) tutti i seguaci del dio devono averne le teste incoronate poiché - in quanto pianta sempre verde – è simbolo di rigenerazione proprio come Dioniso si rigenera nascendo due volte. Semele è distesa sulla kliné mentre su di lei sta per scendere il fulmine di Zeus. Questa posizione sarà la più classica con la quale la principessa tebana verrà rappresentata nell’arte romana: la vediamo così raffigurata nei sarcofagi e nel rilievo di Madrid (Cfr. schede opera 25 e 27). Lo strano copricapo che indossa potrebbe essere una semplificazione di un nimbo con il quale invece è raffigurata nella stoffa del Louvre (Cfr. scheda opera 18). Da destra viene verso di lei Iride, inviata da Era, la quale è invece in piedi alle sue spalle. La presenza di Iride e di Hera non va letta come un’anomalia poiché la moglie di Zeus sarà sempre presente e attenta alla vita dell’odiato Dioniso e sarà attraverso Iride, ad esempio, che Era architetterà lo scontro tra Dioniso e Licurgo. Inoltre, la sovrana dell’Olimpo è raffigurata anche altrove nel momento della seconda nascita di Dioniso da Zeus ed è probabilmente identificabile con la donna che alza le mani in segno di maledizione (Cfr. scheda opera 04). Molto più spiegabile la presenza di Hermes che si allontana verso sinistra portando in braccio il piccolo Dioniso avvolto panno, con il consueto tralcio di vite e i grappoli d’uva in mano. Come sappiamo, secondo una parte delle fonti, sarà Zeus, invece che il messaggero olimpico a portare in salvo Dioniso prima che Era lo trovi (Cfr. scheda opera 08). Come confermato dalla presenza della Ninfa coronata d’edera che fa un gesto come per prendere il piccolo, siamo nell’ambito della tradizione che vuole che Ermes porti Dioniso a Nysa (Cfr. scheda opera 13). La spiegazione più plausibile per la scelta dei personaggi rappresentati è che nel vaso sono raffigurati due momenti successivi del mito: quello dei personaggi in primo piano, appena avvenuto, e quello dei personaggi laterali, che sta per avvenire (Era e Iride sono arrivate troppo tardi, Ermes ha già portato in salvo il bambino). Al di sopra, sul collo del vaso, assistono alla scena Zeus, Aphrodite, che è la nonna di Semele, due Eroti e due attendenti con doni come una specie di corteo matrimoniale. La morte di Semele adagiata sulla klinè sarà il nucleo dello schema iconografico con il quale verrà rappresentata la “Dormitio Virginis”, ossia la Morte della Vergine, specie in quelle scene in cui l’Assunsione è connessa con la salita dell’Anima di Maria in cielo: Cristo che tiene in braccio l’anima della madre è paragonabile ad Ermes che porta in salvo Dioniso. La connessione con le scena dell’infanzia e della nascita di Cristo si faranno ancora più esplicite in epoca romana, quando nei sarcofagi il parto di Semele sarà rappresentato come un parto naturale, compreso di bagno per il piccolo (Cfr. scheda opera 26).

Francesca Pagliaro