
Titolo dell’opera:
Autore: pittore della fiala
Datazione: 440-430 a.C.
Collocazione: Vaticano, Museo Gregoriano Etrusco Sala XI da Vulci
Committenza:
Tipologia: cratere a calice
Tecnica: a fondo bianco
Soggetto principale: Consegna di Dioniso al satiro
Soggetto secondario:
Personaggi: Ermes, Dioniso,
Attributi:
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini: http://www.associazioneozone.net/territorio/ricerca-e-valorizzazione/lerotismo-nel-mondo-antico-greci-etruschi-e-barbari/#link6e e http://mv.vatican.va/2_IT/pages/x-Schede/MGEs/MGEs_Sala21_03_066.html
Bibliografia: Lagona S., I riflessi dell’infanzia di Dioniso nella ceramica del V e IV sec. a.C. in “Syculorum Gymnasium”, XI, 1958, I, pp. 67-88; Ducati, P., Storia della ceramica greca, Istituto di Edizioni Artistiche Fratelli Alinari, Firenze 1922; Philippart H., Iconographie des Bacchantes d'Euripide, in “Revue Belge di Philologie e d’histoire”, Tome IX n. 1 Janvier-Mars, Les belles lettres, Paris 1930, pp. 11-16; Bendinelli, G., La vite e il vino nei monumenti antichi in Italia, Gualdoni, Milano 1931 p. 59; Oakley J.D., The Phiale Painter, Kerameus, Mainz 1990, p. 19-20, 75-76, n..54, pl 38; Van Keuren F., “The upbringing of Dionysos on an unpublished neck amphora by Eucarides Painter”,in “Myth, sexuality and power: images of Jupiter in Western Art” Georgia Museum of Art for “Jupiter's loves and his children” February 8, 1997, Center for Old World Archaeology and Art, Brown University, Providence 1998, pp.9-22.
Annotazioni redazionali: le rappresentazioni dell’infanzia di Dioniso più numerose sono quelle in cui Ermes consegna Dioniso o alle ninfe (Cfr. scheda opera 13) o al Sileno, come in quest’ immagine. Queste compaiono per tutto il V– IV secolo e non c’è nessuna differenza di schema nonostante il cambio di portatore (Cfr. scheda opera 08). La tradizione più diffusa vuole che le nutrici siano le Ninfe di Nysa è ma Apollodoro nomina anche le Iadi (altre nutrici), che sarebbero le stesse Ninfe di Nysa trasformate da Zeus in stelle (Biblioteca, III, IV, 3). Il numero può variare e poi nella tradizione più tarda a loro si aggiunge, appunto, il Sileno come precettore (Paus. III 24, 3-4; 25, 2 e Orazio, Ars Poet. 239). Lagona osserva che intorno al 440 e 435 si ha una serie piuttosto numerosa di vasi che presentano notevoli affinità trai quali questo in cui vediamo Ermes con corto chitone a pieghe, una clamide sulle spalle, petaso e calzari alati che porge il fanciullo avvolto al vecchio Sileno. Questo è nudo, villoso con i lunghi capelli bianchi coronati d’edera e tiene con la sinistra un tirso. Due ninfe, una in piedi dietro il sileno, l’altra seduta sulla roccia al lato opposto osservano la scena. Anche la roccia è adorna di foglie d’edera, pianta fortemente legata a Dioniso assieme alla vite.
Francesca Pagliaro