08: Giove, Semele e la nascita di Bacco

Titolo dell’opera:

Autore:

Datazione: 460 a.C. ca.

Collocazione: Ferrara, Museo Nazionale di Spina

Committenza:

Tipologia: cratere a campana

Tecnica: pittura a figure rosse

Soggetto principale: Zeus consegna Dioniso alle ninfe

Soggetto secondario:

Personaggi: Zeus, Dioniso, Ninfe

Attributi: scettro (Zeus); fiori (ninfe); cantharos, ramo d’edera (Dioniso)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Alfieri N.- Aurigemma S., Il museo nazionale archeologico di Spina in Ferrara, Istituto Poligrafico Dello Stato, Roma 1957, p. 150 tav. 83; Lagona S., I riflessi dell’infanzia di Dioniso nella ceramica del V e IV sec. a.C. in “Syculorum Gymnasium”, XI, 1958, I, pp. 67-88; Alfieri N.-Arias P.E., Catalogo dei vasi, bronzi, e ori di Spina 1960, pp. 55-56; Alfieri N.- Aurigemma S., Il museo nazionale archeologico di Spina in Ferrara, Istituto Poligrafico Dello Stato, Roma 1957, p. 150 tav. 83; Alfieri N., Spina museo archeologico nazionale, Calderoni, Bologna 1979, pp. 32- 33; Van Keuren F., “The upbringing of Dionysos on an unpublished neck amphora by Eucarides Painter”,in “Myth, sexuality and power: images of Jupiter in Western Art” Georgia Museum of Art for “Jupiter's loves and his children” February 8, 1997, Center for Old World Archaeology and Art, Brown University, Providence 1998, pp.9-22.

Annotazioni redazionali: letto di seguito all’altro cratere con la nascita di Dioniso da Zeus, questo a figure rosse compone tutta la storia della venuta al mondo del dio (Cfr. scheda opera 07). La tradizione che vuole che il bambino fosse stato consegnato da Zeus in persona alle ninfe subito dopo la nascita è quella testimoniata dall’ Inno Omerico (Semfc02) ed è anche quella meno diffusa. La scena più antica su cui è raffigurato il padre che consegna il figlio alle ninfe è dipinta sul cratere del pittore degli stamnoi  proveniente da Vulci e conservato al Louvre (http://cartelfr.louvre.fr/cartelfr/visite?srv=car_not_frame&idNotice=13155). Come organizzazione dell’immagine nulla cambia rispetto a quando è Ermes a consegnare il fanciullo. Nel cratere di Ferrara, come pure in quello di Parigi, il fanciullo è già in braccio alla ninfa e la figura di Zeus è la stessa del vaso con la nascita conservato a Ferrara il che fuga ogni dubbio sulla sua identità di Zeus nel vaso menzionato. Zeus barbato, laureato, tiene in mano il tirso, veste il chitone talare trapunto e hymation con una balza nera. È rivolto verso la ninfa cui ha appena consegnato il piccolo Dioniso; questa indossa un chitone e manto, coi capelli stretti nella pettinatura classica ha in braccio Dioniso coperto con stoffa solo nella parte inferiore del corpo. Il re dell’Olimpo è molto vicino per composizione e aspetto al vaso del Louvre e lo stesso vale per la figura della donna e di Dioniso il quale si volge al padre porgendo verso di lui un cantaro, mentre con la mano destra tiene un ramo d’edera.  Si tratta evidentemente di ninfe e una di queste, la nutrice, porta il solito ramoscello a stilizzazione dei boschi di Nysa per la Ninfa, un’altra in particolare sorregge con il dorso una piccola pantera che poggia le zampe sulle sue spalle. Per quella con la pantera si era proposta l’identificazione con Dione, una delle Baccanti poiché in un vaso conservato a Tarquinia compare una Baccante chiamata Dione con un piccolo Leone sulle spalle: lo scoliasta all’Iliade infatti considera tale ninfa non solo nutrice, ma anche Baccante (Sch. All’Iliade 18, 486) sebbene ci sia in generale molta confusione sull’identità delle nutrici di Dioniso.

 

Francesca Pagliaro