Semfc33

I sec.d.C.

IGINO, Fabulae

Testo tratto da: Guidorizzi G. (a cura di), Igino, Miti, Adelphi, Milano 2000.

Testo in latino: http://bivio.signum.sns.it/

AtamanteSemele giacque con Giove e per questo Giunone fu ostile a tutta la sua discendenza. Così Atamante, figlio di Eolo, in un accesso di follia, durante una battuta di caccia trafisse suo figlio con una freccia.

NiobeAnfione e Zeto, figli di Giove e Antiope, figlia a sua volta di Nitteo, per ordine di Apollo costruirono le mura di Tebe sino al sepolcro ardente di Semele e mandarono in esilio Laio, figlio del re Labdaco, per governare loro stessi. Anfione sposò Niobe, figlia di Tantalo e Dione, dalla quale ebbe sette figli e altrettante figlie. Niobe pregiava la sua prole più di quella I di Latona e si esprimeva in modo arrogante nei confronti di Diana e Apollo: una (diceva) vestiva come un uomo, mentre l’altro portava una veste svolazzante e capelli lunghi; lei stessa, inoltre, sopravanzava Latona per numero di figli. Per questa ragione Apollo trafisse i suoi figli mentre cacciavano nei boschi e Diana uccise tutte le figlie nella reggia ad eccezione di Cloride. Si racconta che allora la madre, privata dei figli, per il gran piangere divenne di pietra sul monte Sipilo e che ancora oggi colano le sue lacrime. Anfione poi, mentre tentava di impadronirsi del tempio di Apollo, fu trafitto dal Dio.

Figli di Giove.Libero, che i Titani smembrarono, da Proserpina. Ercole da Alcmena. Libero da Semele, figlia di Cadmo e Armonia. Castore e Polluce da Leda, figlia di Testio; Argo da Niobe, figlia di Foroneo;Epafo da Io, figlia di Inaco. Perseo da Danae, figlia di Acrisio. Zeto e Anfione da Antiope, figlia di Nitteo. Minosse, Sarpedonte e Radamanto da Europa, figlia di Agenore. Elleno da Pirra, figlia di Epimeteo. Etlio da Protogenia, figlia di Deucalione. Dardano da Elettra, figlia di Atlante. Lacedemone da Taigete, figlia di Atlante. Tantalo da Pluto, figlia di Atlante. Eaco da Egina, figlia di Asopo. Egipane dalla capra Betide. Arcade da Callisto, figlia di Licaone. Piritoo da Dia, figlia di Deioneo.

Libero.Libero, figlio di Giove e Proserpina, fu fatto a pezzi dai Titani. Giove tritò il suo cuore e lo diede da bere a Semele. Dopo che essa rimase incinta in seguito a questo, Giunone assunse le forme di Beroe, nutrice di Semele, e disse: «Figliola, chiedi a Giove che venga da te come va da Giunone, perché tu conosca quale piacere è giacere con un Dio!» Così istigata, ella supplicò Giove e venne fulminata; dal suo utero uscì Libero, che fu affidato a Niso perché lo allevasse. Ecco la ragione per cui fu chiamato Dioniso e figlio di due madri.

SemeleCadmo, figlio di Agenore e di Argiope, generò quattro figlie da Armonia, figlia di Marte e di Venere: Semele, Ino, Agave e Autonoe, e un figlio, Polidoro. Giove voleva giacere con Semele; quando Giunone lo seppe, assunse l’aspetto della nutrice Beroe, andò da lei e le suggerì di chiedere a Giove che venisse a visitarla nello stesso modo in cui andava da Giunone: «Così saprai, - le disse - quale piacere si ricavi giacendo con un Dio!»; e così Semele chiese a Giove di venire da lei in quel modo. Giove la esaudì, arrivò accompagnato da tuoni e fulmini e Semele ne morì bruciata. Dal suo grembo nacque Libero, che Mercurio salvò dal fuoco e consegnò a Niso perché lo allevasse; in greco è chiamato Dioniso. Il pastore Atteone, figlio di Aristeo e Autonoe, vide Diana al bagno e tentò di farle violenza. Perciò Diana, adirata, gli fece spuntare le corna e lo fece divorare dai suoi stessi cani.

I mortali che furono resi immortali.Ercole, figlio di Giove e di Alcmena; Libero, figlio di Giove e di Semele; Castore e Polluce, fratelli di Elena, figli di Giove e di Leda. Perseo, figlio di Giove e di Danae, che divenne una costellazione; Arcade, figlio di Giove e Callisto, anch’egli assunto tra le stelle; Arianna, che Libero chiamò Libera, figlia di Minosse e di Pasifae; Callisto, figlia di Licaone, che fu messa nell’Orsa Maggiore; Cinosura, nutrice di Giove, che fu posta nell’altra Orsa; Esculapio, figlio di Apollo e di Coronide; Fauno, figlio di Mercurio e di Penelope; Croto, figlio di Fauno e di Eufeme, fratello di latte delle Muse, entrò nella costellazione del Sagittario; Icario ed Erigone, sua figlia, furono pure accolti fra le stelle - l’uno nella costellazione di Arturo e l’altra in quella della Vergine; Ganimede, figlio di Assaraco, entrò nell’Acquario, tra i dodici segni; Ino, figlia di Cadmo, nella costellazione di Leucotea, che noi chiamiamo Madre Matuta; Melicerte, figlio di Atamante, fu trasformato nel Dio Palemone; e Mirtilo, figlio di Mercurio e Teobule, divenne la costellazione dell’Auriga.

Coloro che, per licenza delle Parche, tornarono dagl’Inferi.Cerere, cercando Proserpina, sua figlia. Il padre Libero scese a cercare la madre sua Semele, figlia di Cadmo. Ercole, figlio di Giove, andò nell’Ade a prendere il cane Cerbero. Ci andò anche Esculapio, figlio di Apollo e Coronide. Castore e Polluce, figli di Giove e di Leda, ritornano alternandosi nella morte. Protesilao, figlio di Ificlo, tornò per Laodamia, figlia di Acasto; Alcesti, figlia di Pelia, per il marito Admeto; Teseo, figlio di Egeo, per Piritoo. Ippolito,figlio di Teseo, ci andò per desiderio di Diana e venne in seguito chiamato Virbio. Orfeo, figlio di Eagro, discese agli Inferi per cercare la moglie Euridice. Adone, figlio di Cinira e Smirna, ci andò per volere di Venere. Glauco, figlio di Minosse, fu riportato alla vita da Poliido, figlio di Cerano. Ulisse, figlio di Laerte, discese all’Ade per ritornare in patria; Enea, figlio di Anchise, per il padre. Mercurio, figlio di Maia, è un visitatore costante degli Inferi