45 – 65 d.C.
SENECA, Ercole Furente
Testo tratto da: Faggi V.(a cura di), SENECA, Le Tragedie, Einaudi, Torino 1991. p.25
Discorso tra Megara Anfitrione e Lico.
Lico: Perché oltraggi Giove? La razza mortale non può congiungersi ai celesti.
Anfitrione: Questa origine invece è propria di molti dei
Lico: Servi, erano, prima di diventare dei?
Anfitrione: Apollo fu pastore e pascolò le greggi di Fere.
Lico: Ma non ha vagato ramingo di terra in terra.
Anfitrione: Raminga era sua madre, che lo partorì in una terra vagante.
Lico: Forse ebbe a temere, Apollo, mostri e belve feroci?
Anfitrione: Un drago fu il primo che bagnò di sangue le sue frecce
Lico: Non ricordi i mali crudeli che Ercole ha sofferto da bambino?
Anfitrione: Espulso a causa di una folgore, dal ventre materno, Bacco fu subito al fianco del padre folgoratore. E che? Colui che governa le stelle e sconvolge le nubi, non dovette nascondersi, infante, in una spelonca del roccioso Ida? Nascita illustre si paga con travagli. Nascere dio ha alto prezzo.