Semfc14

280 – 270 a. C. ca.

TEOCRITO, Carmi, XXVI

Testo tratto da: Teocrito, Carmi, classici Utet, Torino 1997, pag. 357

Ino e Autonoe e Agave dalle bianche guance

guidavano verso il monte tre tiasi

tre ch’erano esse stesse

E colto il selvaggio fogliame di una

quercia frondosa, e l’edera vitale

e l’asfodelo di sopra la terra,

un prato puro costruirono dodici

altari, tre per Semele, nove per Dioniso.

E prese con le mani dalla cesta

le sacre offerte preparate, in devoto

silenzio le deposero sugli altari

appena tagliati, come aveva insegnato,

come gradiva lo stesso Dioniso.

(….) Salute a Dioniso, che Zeus sommo depose

Sul Dracano nevoso, aprendo la grande coscia

E salute all’avvenente Semele ed alle sue

Sorelle Cadmee care a molte eroine, che per impulso di Dioniso

compirono quest’opera non criticabile. Nessuno biasimi le azioni

degli dei!