498 a.C - 490 a.C.
PINDARO, Odi Pitiche, III, IX
Testo tratto da: Pindaro, Odi e Frammenti, Sansoni, Firenze 1956 p.153 e sgg.
III (…..)Ed ospiti ebbero a mensa i numi ambedue
E videro i figli di Crono
sovrani nei troni d’oro e n’ebbero doni. E in grazia
di Giove mutati dai primi travagli,
sollevarono il cuore.
Ma nel corso del tempo tre figlie
Disertarono all’uno per acute sciagure
Parte di sua letizia;
ma Giove padre vinto d’amore veniva
al letto di Tione dalle candide braccia.
IX.Figlie di Cadmo, Semele
Compagna alle dee d’Olimpo,
Ino Leucotea che dividi
la stanza con le Nereidi Marine,
venite a Melia voi con Alcmena, la madre d’eroi,
all’occulto tesoro dei tripodi d’oro che il Lossia onorava su tutti
e lo chiamavano Ismenio, verace sede d’indovini,
voi figlie d’Armonia,
dov’egli ancora aduna la schiera
nativa delle eroine,
che celebriate ad alta sera
la sacra norma e Pito
e l’ombelico della terra giusti responsi.