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 700 a.C.

ESIODO, Catalogo delle Donne.

Testo tratto da: Colonna A. (a cura di) Esiodo, Opere Utet, Torino 1977,p. 245.

Fr 113 papiro Ossirinco

Ed ella senza indugio diede un balzo attraverso l’etere splendente, e giunse al grande antro di Chirone; quivi abitava Chirone, avendo con sé la sposa Neiede, la consorte soave. Allora ella rivolgeva al figlio di Fillira alate parole: “O chitone, lo sai anche tu, al pari degli dei beati, che vi sarà figlio illustre della splendida Semele e dell’egioco Zeus, Dioniso ricco di letizie, il quale un giorno godrà di avere questi cani sul monte ricco di foglie; quando poi di nuovo il padre degli uomini e degli dei lo condurrà in mezzo alla stirpe degli dei sempiterni, allora di nuovo un’altra volta i cani verranno da soli in questo luogo, e saranno tuoi tutti i giorni per sempre”.

Così disse la figlia del grande Zeus egioco, e dai veloci cani scacciò la rabbia funesta. Ed ella se ne andò dalla terra spaziosa verso l’Olimpo, in mezzo alla stirpe degli dei sempiterni, mentre i cani ghermì il dolore per il padrone Atteo morto da poco, ed essi divennero consci della strage del loro signore; tutto l’antro di riempì di latrati; chi di qua chi di là sollevava la polvere sotto i piedi..e di un clamore infinito…