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VII a.C. (?)
Inni Omerici
Testo tratto da: Cassola F. (a cura di), Inni Omerici, Mondatori, Milano 1988 I, pag. 18-20; VI pag. 291-295; XXVI pag. 302
I.A Dioniso
progenie di Zeus, che appari in forma di toro, alcuni
Dicono che Semele
Dopo averti portato nel grembo ti generò a Zeus che gioisce
del fulmine
sul Dracano; altri, a Icaro battuta dal vento;
altri, a Nasso; altri, lungo il fiume Alfeo dai gorghi profondi;
altri dicono che tu, signore, sei nato a Tebe:
e tutti mentono. Te invece generò il padre degli uomini e
degli dei,
lontano dagli uomini, celandoti a Era dalle bianche braccia.
Nisa, montagna sublime fiorente di selve, sorge
ben oltre la Fenicia, presso le correnti d’Egitto(…)
“…e a lei leveranno molte statue votive nei templi.
Poiché tu nascesti tre volte, a te per sempre, nelle feste triennali,
gli uomini offriranno perfette ecatombi”
Disse, e accennò con le nere sopracciglia, il Cronide;
ondeggiarono le chiome anguste del dio
sul capo immortale: così egli fece tremare l’alto Olimpo.
Siimi propizio, o tu che appari in forma di toro, e infondi nelle
donne la follia!!
Noi gli aedi, te al principio e alla fine cantiamo
e che ti trascura, non può ricordarsi del sacro canto.
Così io ti saluto, Dioniso, che appari in forma di toro,
insieme con Semele, tua madre, colei che chiamano Thyone.
VII. A Dioniso
Dioniso, figlio di Semele gloriosa
io ricorderò; come egli apparve lungo la riva del limpido
mare
(…)
Subito dopo si distesero lungo il bordo superiore della vela
tralci di vite, da una parte all’altra, e ne pendevano abbondanti
grappoli; intorno all’albero si avviticchiava una nera edera,
ricca di fiori, su cui crescevano amabili frutti;
e tutti gli scalmi erano inghirlandati
(…) Ma il dio ebbe pietà del timoniere:
lo trattenne e gli concesse prospera sorte; e così gli disse:
“Coraggio, nobile vecchio, caro al mio cuore;
io sono Dioniso, dagli alti clamori, che generò la madre
Semele, figlia di Cadmo, unendosi in amore con Zeus”
Salve o figlio di Semele dal bel volto: non è possibile,
per chi si dimentica di te, comporre un dolce canto.
XXVI. A Dioniso
Comincio a cantare Dioniso coronato di edera, dagli alti
Clamori,
nobile figlio di Zeus e di Semele gloriosa;
che le ninfe dalle belle chiome nutrirono, dal dio, suo padre,
avendolo ricevuto fra le braccia, e allevato con ogni cura
nelle valli di Nisa: ed egli crebbe per volontà del padre,
nell’antro odoroso, annoverato fra gli immortali
(…)