56: Diana e Atteone

Titolo dell'opera: Il bagno di Diana

Autore: Giovanni Battista Tiepolo

Datazione: 1743-1744

Collocazione: Zurigo, collezione Bührle

Committenza: Francesco Algarotti

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (79 x 90 cm)

Soggetto principale: Diana e le ninfe fanno il bagno

Soggetto secondario:

Personaggi: Diana, Atteone/cervo, ninfe

Attributi: faretra (Diana)

Contesto: paesaggio boscoso con stagno

Precedenti:

Derivazioni:

Immagine: http://www.bührle.ch/index.asp?lang=f&id_pic=148

Bibliografia: Levey M., Two paintings by Tiepolo from the Algarotti collection, in “The Burlington Magazine”, 1960, pp. 250-257; Pallucchini A, L' opera completa di Giambattista Tiepolo, Classici dell' arte Rizzoli, Milano 1968, p. 118; Levey M., Giambattista Tiepolo his life and art, New Heaven, Londra 1986, p. 132; Gemin M., Pedrocco F., Giambattista Tiepolo: i dipinti opera completa, Arsenale Editrice, Venezia 1993, p. 228

Annotazioni redazionali: L'opera fu commissionata dall'Algarotti ed è descritta in modo puntuale nel suo catalogo. Non conosciamo le circostanze nelle quali fu commissionata; certamente il committente fornì a Tiepolo direttive precise su come realizzare l'opera, sull'iconografia della scena, sullo stile da adottare. Rispetto all'opera precedentemente realizzata, conservata all'Accademia (Cfr. scheda opera 55), che presenta lo stesso soggetto, questa è molto meno attenta ai dettagli, segue meno il testo ovidiano; del resto era usuale che i pittori veneziani seguissero maggiormente la storia delle Metamorfosi narrata da Boccaccio perché più facilmente disponibile. La scena è ambientata in un paesaggio senza grotta con grandi alberi che fungono da quinta e che portano l'attenzione sul cervo; infatti il momento della sorpresa scoperta di Diana da parte da Atteone è già avvenuto, il cacciatore si è trasformato in  un cervo e balza, indietro sullo sfondo. Le ninfe intorno alla dea hanno diversi atteggiamenti, ora sono sgomente per l'accaduto, ora cercano di coprire le nudità di Diana dallo sguardo dell'inaspettato ospite, altre fanno il bagno. Le figure rese da Tiepolo hanno profili severi, di tipica derivazione classica; il Morassi (1962) sostiene che le teste e alcune ninfe lasciano supporre una collaborazione con il figlio Domenico. Nell'opera Tiepolo tiene conto anche dell'influenza di Tiziano, pur se vissuta con un gusto settecentesco che tende alla resa raffinata ed elegante che rifugge dall'eccessivo slancio drammatico. Quest'opera ha presentato dei problemi di datazione, nel catalogo della mostra di Zurigo, allestita nel 1958, l'opera è datata 1760, successivamente l' Huttinger la anticipa al 1757; in realtà l'analisi stilistica ci riporta al quarto decennio del '700. Il modo di dipingere è vicino ad altre due opere di Bührle: Flora e Maecenas. L'opera quindi è da collocare al 1743-1744 quando fu anche maggiore nelle opere di Tiepolo il peso delle teorie artistiche dell'Algarotti. Prima del 1958 apparteneva alla collezione Rotschild.

                                                                                         Valentina Leonardi