55: Diana e Atteone

Titolo: Diana e Atteone

Autore: Giovanni Battista Tiepolo

Datazione: 1720-1721

Collocazione: Venezia, Gallerie dell' Accademia

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela  (100 x 135 cm)

Soggetto principale: Diana e Atteone

Soggetto secondario:

Personaggi: Diana, Atteone, ninfe

Attributi: corna, lancia, cani, mantello (Atteone)

Contesto: grotta rocciosa con fonte d'acqua

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Levey M., Two paintings by Tiepolo from the Algarotti collection, in “The Burlington Magazine”, 1960, pp. 250-257; Pallucchini A., L' opera completa di Giambattista Tiepolo, Classici dell' arte Rizzoli, Milano 1968, p. 118; Levey M., Giambattista Tiepolo his life and art, New Haven,Londra 1986, p. 132; Gemin M., Pedrocco F., Giambattista Tiepolo: i dipinti opera completa, Arsenale Editrice, Venezia 1993, p. 228

Annotazioni redazionali:  inizialmente questa tela faceva parte di un unico complesso decorativo, insieme ad altre tre opere di uguali dimensioni con temi tratti sempre dalle Metamorfosi di Ovidio (Ratto di Europa, Diana scopre Callisto incinta, Apollo e Marsia). Queste tele sono tutte di provenienza bellunese, tanto che al momento dell'acquisto avvenuto nel 1898 dal conte Francesco Agosti di Belluno erano ritenute di mano di Sebastiano Ricci; poi nel 1922 quando vennero esposte alla mostra della pittura italiana del '600 e '700 a Firenze, il Voss le passò a Tiepolo. L'opera è datata agli inizi degli anni '20, anni in cui l' artista comincia ad abbandonare i toni cupi e drammatici prevalenti nella sua prima produzione per rivolgersi a colori chiari su modello delle opere di Sebastiano Ricci. Tiepolo si attiene fedelmente alla vicenda così come è originariamente narrata da Ovidio, non trascurando nessun particolare. La scena è infatti ambientata nei pressi di una grotta rocciosa con un grande arco e una fonte d'acqua, dove Diana e le ninfe stanno facendo il bagno. Qui per caso giunge Atteone con i suoi cani e scopre la dea nuda, la quale risponde a questa offesa con una severa punizione; Tiepolo sceglie di rappresentare questo momento, Diana infatti spruzza al cacciatore dell'acqua  e lo tramuta in cervo; questo gesto punitivo è una tipica raffigurazione tratta da Ovidio. Intorno alla dea sono rappresentate le ninfe in diversi atteggiamenti: di sorpresa o atte a proteggere Diana dallo sguardo del cacciatore coprendola con un panno, mentre altre continuano a fare il bagno. Atteone appare a destra dall'alto con la lancia in mano e vestito con un mantello azzurro, sulla testa sono già spuntati le corna. Ciò sta a significare che la punizione di Diana è già in atto. I gruppi di figure sono sciolti la struttura dei corpi robusta ed elastica, le forme sono rese dal forte chiaroscuro. La luce dà effetto teatrale alla scena.

                                                                                                     Valentina Leonardi