
Titolo dell'opera: Diana e Atteone
Autore: Luca Giordano
Datazione: 1665-1666
Collocazione: già Napoli, collezione Morano
Committenza:
Tipologia: dipinto
Tecnica: olio su tela (123 x 176 cm)
Soggetto principale: Atteone trasformato in cervo da Diana
Soggetto secondario:
Personaggi: Diana, Atteone, ninfe
Attributi: corna da cervo, bastone, cane (Atteone); mezzaluna, fonte (Diana)
Contesto: scena all’aperto nei pressi di una fonte
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Pacelli V., Pittura del '600 nelle collezioni napoletane, Grimaldi editore, Napoli, 2001 pp. 81-82
Annotazioni redazionali: Luca Giordano rappresenta il momento drammatico in cui il giovane cacciatore Atteone, per aver involontariamente sorpreso Diana e le sue ninfe che si stavano bagnando presso una fonte, viene severamente punito dalla dea e quindi trasformato in cervo. Qui la scena è ferma sulla metamorfosi del cacciatore, sulla cui testa sono già visibili le corna. Il dipinto è da collocare intorno al 1665-1666, anni in cui il pittore ha un ritorno ai modi giovanili. In tale periodi troviamo opere quali Apollo e Marsia, il Giudizio di Salomone; con quest'ultimo ci sono forti analogie tra il corpetto che veste Atteone e quello di Salomone e analogie nella resa scenica. Il dipinto presenta forte venetismo e impronta tizianesca, in particolar modo nella resa fluente dei capelli da Diana. Atteone è reso in modo fortemente naturalistico, la sua corazza si adatta bene al suo corpo lasciando intravedere i muscoli. Tale naturalismo gli deriva dallo Spagnoletto.
Valentina Leonardi