54: Diana e Atteone

Titolo dell'opera: Diana e Atteone

Autore: Luca Giordano

Datazione: 1665-1666

Collocazione: già Napoli, collezione Morano

Committenza:

Tipologia: dipinto

Tecnica: olio su tela (123 x 176 cm)

Soggetto principale: Atteone trasformato in cervo da Diana

Soggetto secondario:

Personaggi: Diana, Atteone, ninfe

Attributi: corna da cervo, bastone, cane (Atteone); mezzaluna, fonte (Diana)

Contesto: scena all’aperto nei pressi di una fonte

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Pacelli V., Pittura del '600 nelle collezioni napoletane, Grimaldi editore, Napoli, 2001 pp. 81-82

Annotazioni redazionali: Luca Giordano rappresenta il momento drammatico in cui il giovane cacciatore Atteone, per aver involontariamente sorpreso Diana e le sue ninfe che si stavano bagnando presso una fonte, viene severamente punito dalla dea e quindi trasformato in cervo. Qui la scena è ferma sulla metamorfosi del cacciatore, sulla cui testa sono già visibili le corna. Il dipinto è da collocare intorno al 1665-1666, anni in cui il pittore ha un ritorno ai modi giovanili. In tale periodi troviamo opere quali Apollo e Marsia, il Giudizio di Salomone; con quest'ultimo ci sono forti analogie tra il corpetto che veste Atteone e quello di Salomone e analogie nella resa scenica. Il dipinto presenta forte venetismo e impronta tizianesca, in particolar modo nella resa fluente dei capelli da Diana. Atteone è reso in modo fortemente naturalistico, la sua corazza si adatta bene al suo corpo lasciando intravedere i muscoli. Tale naturalismo gli deriva dallo Spagnoletto.

                                                                                            Valentina Leonardi