48: Diana e Atteone

Titolo dell'opera: Diana e Atteone (o Bagno di Diana)

Autore: Pieter Paul Rubens

Datazione: 1630-1632

Collocazione: Rotterdam, Museum Boymans-van Beuningen

Committenza:

Tipologia: dipinto (frammento parte destra)

Tecnica: olio su tela (150 x 118 cm)

Soggetto principale:  bagno di Diana

Soggetto secondario:

Personaggi: Diana, ninfe

Attributi: mezzaluna (Diana)

Contesto: fonte

Precedenti:

Derivazioni: anonimo, copia dell’intera composizione, olio su tavola (53´73 cm), Rotterdam, Museum Boymans-van Beuningen (http://boijmans.medialab.nl/onderw/thema/imitatio/imi3d.htm)

Immagini: http://boijmans.medialab.nl/onderw/thema/imitatio/imi3b.htm

 Bibliografia: Alpers S., The decoration of Torre de la Parada, in Corpus Rubenianum Ludwig Burchard, vol. IX, Arcade, Brussels,1971, pp. 161-162; Jaffè M., Rubens, Rizzoli, Milano 1989, p. 332; Davidson Reid J. - Rohmann C., The Oxford Guide to the Classical Mythology in the Arts, 1300-1990, New York-Oxford 1993, I, p. 20-21

Annotazioni redazionali: il dipinto, molto rovinato (è conservata solo la parte destra della tela), appartenne al cardinale Richelieu, che lo acquistò nel 1642. Nel 1787 la composizione fu incisa da P. Spruyt come opera di Rubens. L’aspetto originale è ricostruibile attraverso una copia anonima, conservata nello stesso museo di Rotterdam, a sua volta confermata dall’incisione di Spruyt. Sulla sinistra Diana, seduta su uno sgabello, viene coperta con un velo bianco e un tessuto rosso da tre compagne, vestite secondo la moda seicentesca, che probabilmente si sono accorte della presenza di Atteone (stando alla copia, l’eroe doveva essere rappresentato nella parte mancante della tela, mentre spia da dietro un albero il bagno della dea); nel frattempo, una quarta figura femminile nuda e seduta in terra le sta lavando i piedi. Sullo sfondo una fontana monumentale, con un putto aggrappato sul dorso di un delfino. Il tema fu affrontato da Rubens tenendo presente il capolavoro dipinto da Tiziano per Filippo II, che egli ebbe modo di rivedere a Madrid nel 1624 e nel 1628 (Cfr. scheda opera 28). Nella copia anonima vediamo che l’impostazione del dipinto di Rubens ricalca quella tizianesca: a sinistra è raffigurato il cacciatore che scopre il bagno della dea raffigurato sulla destra; in alto, quasi a voler collegare i due momenti, un drappo rosso attraversa in diagonale la composizione.

                                          Chiara Mataloni