37: Diana e Atteone

Titolo dell'opera: Atteone

Autore: Jacopo Bassano

Datazione: 1585 ca.

Collocazione: Chicago, The Art Institute, coll. Charles and Mary F. Worcester

Committenza:

Tipologia: dipinto (bozzetto preparatorio)

Tecnica: olio su tela (63,6 x 68,7 cm)

Soggetto principale: Atteone trasformato in cervo viene rincorso dai cani e da alcuni cacciatori

Soggetto secondario: sulla sinistra Diana e le ninfe assistono alla scena

Personaggi: Diana, Atteone/cervo, ninfe, cacciatore a cavallo, giovane astante

Attributi: cervo, cani (Atteone)

Contesto: paesaggio boscoso con case sullo sfondo

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Sweet F.A., "Actaeon and the Nymphs by Jacopo Bassano", in “Bulletin of the Art Institute of Chicago”, XXXIV, 1940, 6, pp. 94-96; Arslan E., I Bassano, Ceschina, Milano 1960, vol. 1, p. 259; Paintings in The Art Institute of Chicago: A Catalogue of the Picture Collection, Art Institute, Chicago 1961, p. 18; Ballarin A. , Jacopo Bassano, scritti 1964-1995, Bertoncello artigrafiche, Padova 1995, pp. 45-47, 75, 79, 258, 268

Annotazioni redazionali: Jacopo Bassano ha rappresentato in questo bozzetto il momento della storia immediatamente successivo alla trasformazione di Atteone in cervo, punito da Diana per averla vista nuda mentre faceva il bagno con le ninfe. Diana è a sinistra con due ninfe, mentre sulla destra un cervo corre inseguito da un cacciatore e dai cani. Quel cervo è proprio Atteone che morirà sbranato dai suoi stessi cani. La visione della scena è sfocata, poco compatta, il colore viene usato in modo quasi impressionistico. L'opera appartiene alla tarda attività del Bassano. La scena presenta delle analogie con l’Adamo ed Eva nella Galleria Doria Pamphilj a Roma (1560), e con Susanna e i Vecchioni nel museo di Nimes (1571); quest'ultima opera presenta delle analogie con il bozzetto per il gruppo di figure a destra. Nel XVIII secolo apparteneva alla collezione Dupille e fu inciso in controparte da Etienne Fessard. Una versione più tarda era a Vienna ed è attribuita al figlio Leandro: quest'opera presenta al centro della composizione un albero, a sinistra il cacciatore con i cani, a destra quattro ninfe, ma l'albero leva unità alla scena, disturbando la composizione.

                                                                                                  Valentina Leonardi