Titolo dell'opera: Diana e Atteone
Autore: anonimo incisore del XVI secolo
Datazione: 1513
Collocazione: Metamorfosi, Venezia 1513
Committenza:
Tipologia: incisione
Tecnica: xilografia
Soggetto principale: Atteone profana il bagno di Diana
Soggetto secondario: Atteone sbranato dai cani
Personaggi: Diana, Atteone, ninfe, cani
Attributi: arco, frecce (Atteone)
Contesto: scena all’aperto nei pressi di un laghetto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Cieri Via C., Il mito di Diana nell’interpretazione di Tiziano, in Problemi teorici e Proposte iconologiche. Il mito di Diana nella cultura umanistica, Il Bagatto, Roma 1991, pp. 93-109
Annotazioni redazionali: nel mito di Diana e Atteone, la tradizione iconografica della fontana che si afferma nel ‘300 (Cfr. scheda opera 14) viene meno nelle illustrazioni delle edizioni ovidiane a partire dalla prima volgarizzazione del 1497 stampata a Venezia e nelle successive (1506, 1513, 1517, Nicolò degli Agostini 1522 – Cfr. scheda opera 19) fino alle Trasformazioni di Lodovico Dolce del 1553 (Cfr. scheda opera 27), nelle quali perdura l’ambientazione naturalistica della scena. L’elemento della fontana permane nella produzione nordica (Salomon e Virgil Solis – Cfr. scheda opera 29 e scheda opera 35) come interpretazione cortese del tema. In questa incisione troviamo i due momenti della narrazione: Atteone che profana il bagno della dea e Atteone sbranato dai suoi stessi cani.
Daphne Piras