Titolo dell'opera: la morte di Atteone
Autore: anonimo miniaturista di X-XI sec.
Datazione: X-XI sec.
Collocazione: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. gr. 1947, fol. 143 v.
Committenza:
Tipologia: illustrazione
Tecnica: miniatura (90 x 90 mm)
Soggetto principale: Diana assiste alla morte di Atteone, sbranato dai suoi cani
Soggetto secondario:
Personaggi: Diana, Atteone
Attributi: arco, faretra (Diana); cani, corpo da cervo (Atteone)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Cieri Via C., Diana e Atteone. Continuità e variazione di un mito nell’interpretazione di Tiziano, in Problemi teorici e proposte iconologiche. Il mito di Diana nella cultura umanistica, Il Bagatto, Roma 1991, pp. 150-159
Annotazioni redazionali: questa miniatura è conservata in un codice greco-bizantino, dove si trova il commento alle orazioni di Gregorio Nazianzeno attribuito allo Pseudo-Nonno, autore del IV sec. d.C. È raffigurato il momento della morte di Atteone: sulla sinistra Diana completamente nuda tiene arco e faretra in mano e guarda verso destra, dove quattro cani stanno sbranando Atteone che, tranne la testa, è completamente trasformato in cervo. Questa iconografia è molto particolare poiché di solito, quando la metamorfosi è ad uno stadio avanzato, l’eroe viene raffigurato con il muso da cervo e il corpo da uomo. Uno dei cani afferra il cervo-Atteone con la bocca, sollevandolo da terra: egli infatti è a testa all’ingiù. Poiché Diana viene rappresentata con le armi, è probabile che l’autore di questa miniatura si fosse rifatto non al testo ovidiano ma alla versione del mito tramandata da Stesicoro, attraverso Pausania (Attfc05).
Chiara Mataloni