Titolo dell'opera: morte di Atteone
Autore: attribuito al pittore di Felton
Datazione: 350 a.C. ca.
Collocazione: Taranto, Museo Nazionale, proveniente da Taranto
Committenza:
Tipologia: vaso
Tecnica: oinochoe apula a figure rosse
Soggetto principale: Atteone si difende da due cani
Soggetto secondario: a sinistra Artemide cavalca una pantera, a destra Apollo cavalca un cigno
Personaggi: Atteone, Artemide, Apollo
Attributi: orecchie di cervo, lancia, mantello, cani (Atteone); arco, frecce (Diana); alloro, cigno (Apollo)
Contesto: scena all’aperto
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Trendall A.D., Archaeology in South Italy and Sicily, in “Archaeological Reports”, 1972-1973, p. 39, fig. 10d; Trendall A.D.-Cambitoglou A., The red-figured vase of Apulia I, 1978, 175, 63, pl.57, 2; Magione E., La punizione di Atteone: immagini di un mito tra VI e IV sec. a.C., in “Dialoghi di Archeologia”, 1988, 6, p. 111-132; Guimond L., ad vocem Aktaion, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1986, I, 1, p. 462, n. 83b
Annotazioni redazionali: come scrive la Magione (1988), “con l’inizio del IV sec. a.C. la maggior parte delle rappresentazioni conosciute del mito di Atteone sono riconducibili ad un ambito di produzione magno-greca e all’area falisca, e permettono di definire la scena quasi come un rito sacrificale nel quale la vittima sacrificata è lo stesso Atteone-cervo”. In molti casi le immagini sono caricate di ulteriori significati tramite l’introduzione di personaggi secondari rispetto al racconto. In questo caso il Pittore di Felton raffigura, accanto ad Artemide, che cavalca una pantera, Apollo su un cigno: questo animale viene generalmente associato al dio perché secondo gli antichi al momento di morire emetteva un bellissimo canto. I rami di alloro presenti sullo sfondo della scena, che presuppongono che essa si svolga all’aperto, sono un ulteriore richiamo ad Apollo e al santuario di Delfi a lui dedicato, e sembrano quindi avvalorare l’ipotesi del rito sacrificale. Al centro Atteone, con orecchie da cervo, punta il suo giavellotto contro due cani che lo attaccano. A proposito della pantera, Plinio, osservando la forma lunata della macchia che ha sulla spalla, le attribuisce una natura lunare (fonte della notizia: http://xoomer.virgilio.it/bestialbhv/Absanim13.htm); forse è per questo che il pittore la raffigura insieme ad Artemide.
Chiara Mataloni