
Titolo dell'opera: Diana e Atteone
Autore:
Datazione: 370-360 a.C.
Collocazione: Firenze, Museo Archeologico, proveniente da Tarquinia
Committenza:
Tipologia: scultura
Tecnica: frontone di un coperchio di sarcofago scolpito in rilievo
Soggetto principale: Atteone in ginocchio viene attaccato da due cani
Soggetto secondario:
Personaggi: Atteone
Attributi: cani (Atteone)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Ducati P., Storia dell’Arte Etrusca, Rinascimento del Libro, Firenze 1927, vol. 1, pp. 419-420; Giglioli G.Q., L’Arte Etrusca, Fratelli Treves Editori, Milano 1935, p. 44 tav. 239; Guimond L., ad vocem Aktaion, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1986, I, 1, pp. 456 e 467
Annotazioni redazionali: si tratta del coperchio di un sarcofago di alabastro (2 x 0,71 m) dipinto a tempera con scene di Amazzonomachia (un greco caduto sotto i colpi di due Amazzoni; Amazzone atterrata da un greco e soccorsa da un'altra compagna); sul sarcofago troviamo una lunga iscrizione in cui è menzionato un certo Ramtha Huznai. Il coperchio ha forma di tetto displuviato con due acroteri angolari a forma di teste femminili. Il campo del frontone è ornato dal rilievo di Atteone addentato da due cani con ai lati delle palmette; la testa di Atteone funge da acroterio centrale. È interessante notare che nell’arte etrusca la rappresentazione del mito di Atteone viene spesso usata in ambito funerario; nel Museo Guarnacci di Volterra, ad esempio, sono conservate numerose urne sepolcrali raffiguranti la morte di Atteone (Urna di Larghi Cracnei: http://www.comune.pisa.it/gr-archeologico/musvir/urne/ucfr1.htm)
Chiara Mataloni