Titolo dell'opera: morte di Atteone
Autore:
Datazione: secondo quarto del V sec. a.C.
Collocazione: Reggio Calabria, Museo Nazionale, proveniente da Locri
Committenza:
Tipologia: scultura
Tecnica: bassorilievo in terracotta (frammento: 16´16,5 cm)
Soggetto principale: Atteone viene assalito da due cani sotto lo sguardo di Artemide
Soggetto secondario:
Personaggi: Atteone, Artemide
Attributi: testa di cervo, cani (Atteone); arco, frecce, cervo (Diana)
Contesto:
Precedenti:
Derivazioni:
Immagini:
Bibliografia: Jacobsthal P., Die Melischen Reliefs, Berlino 1931, pp. 45-56, n. 60; Schlam C.C., Diana and Actaeon: Metamorphoses of a Myth, in “Classical Antiquity”, III, 1984, n. 1, pp. 89-90; Magione E., La punizione di Atteone: immagini di un mito tra VI e IV sec. a.C., in “Dialoghi di Archeologia”, 1988, 6, pp. 111-132; Guimond L., ad vocem Aktaion, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1986, I, 1, p. 461, n. 76
Annotazioni redazionali: si tratta di un frammento di un rilievo Melico, una tavoletta quadrata in terracotta che aveva dei fori per essere appesa come decorazione. In questo frammento italiota Atteone non combatte contro i tre cani che lo attaccano, ma sembra abbandonarsi al suo destino, proprio come nel cratere a campana del pittore di Pan (Cfr. scheda opera 02). Egli è raffigurato con una testa di cervo su un corpo umano. Guimond sottolinea che alla metà del V sec. troviamo questa soluzione iconografica in Magna Grecia, mentre in Attica la metamorfosi è simbolizzata dalle sole corna. Artemide ha in mano una statuetta di un cervo, animale a lei sacro; questo particolare può essere letto come ulteriore riferimento alla tragica fine del cacciatore.
Chiara Mataloni