02: Diana e Atteone

Titolo dell'opera: Diana e Atteone

Autore: Pittore di Pan (Beazley)

Datazione: 470-460 a.C.

Collocazione: Boston, Museum of Fine Arts, proveniente da Cuma

Committenza:

Tipologia: vaso attico

Tecnica: cratere a campana a figure rosse

Soggetto principale: Atteone in ginocchio viene attaccato da quattro cani, mentre Diana gli punta contro il suo arco

Soggetto secondario:

Personaggi: Atteone, Diana

Attributi: cani, spada, mantello (Atteone); arco, frecce, pelle di cervo (Diana)

Contesto:

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini: http://www.utexas.edu/courses/mythmoore/imagefiles3/actaeon.html

Bibliografia: Caskey L.D.–Beazley J.D., Attic vase paintings in the Museum of Fine Arts, Oxford University press, Boston 1931, part. II, pp. 45-51, n. 94; Beazley J.D., Attic red-figure vase-painters, Clarendon Press, Oxford 1963, vol. 1, p. 550, n. 1; Schlam C.C., Diana and Actaeon: Metamorphoses of a Myth, in “Classical Antiquity”, III, 1984, 1, p. 89; Magione E., La punizione di Atteone: immagini di un mito tra VI e IV sec. a.C., in “Dialoghi di Archeologia”, 1988, 6, pp. 111-132; Guimond L., ad vocem Aktaion, in Lexicon Iconographicum Mythologiae Classicae, Verlag, Zurigo-Monaco 1986, I, 1, pp. 456 e 467; Cieri Via C., Diana e Atteone. Continuità e variazione di un mito nell’interpretazione di Tiziano, in Problemi teorici e proposte iconologiche. Il mito di Diana nella cultura umanistica, Il Bagatto, Roma 1991, p. 158

Annotazioni redazionali: il Pittore di Pan (che prende il nome dall’immagine che si trova sul retro di questo vaso, Pan che insegue un giovane pastore) raffigura il momento della morte di Atteone, attaccato da quattro cani in presenza di Artemide, rappresentata a sinistra e riconoscibile da una serie di attributi (arco, frecce e pelle di cervo con la testa dell’animale) che la identificano come Dea cacciatrice. Ella punta la sua arma contro Atteone che, caduto in ginocchio, sembra implorare aiuto. Claudia Cieri Via sottolinea come la posizione qui assunta dall’eroe sia tipica dell’iconografia di Orfeo dilaniato dalle baccanti. Atteone indossa un mantello e dei sandali; sul fianco ha il fodero con la spada. La Magione (1988) sostiene che il mantello rappresenti l’evoluzione iconografica della pelle di cervo che, secondo le fonti più antiche, Artemide avrebbe gettato sulle spalle di Atteone per essere sicura della reazione dei cani (Attfc05).  L’arma di Atteone, una spada, lo connota come cacciatore, contrapposto ad Artemide, dea della caccia, raffigurata mentre sta per scoccare una delle sue frecce contro lo sciagurato. Questa particolare iconografia (ripresa durante il XVI sec. da Tiziano – Cfr. scheda opera 34) sembra trovare una fonte nella versione del mito tramandataci da Euripide nelle Baccanti: Atteone, abile cacciatore, viene punito per essersi vantato con Artemide di essere più abile di lei nella caccia  (Attfc03). Secondo Schlam (1984) Artemide non è in procinto di colpire Atteone, ma è rappresentata come “portatrice di morte, agente divino per l’attacco dei cani”. Guimond (1990) ritiene che Atteone venga rappresentato con un tipo d’arma diversa a seconda della sua posizione: ha la spada quando, come in questo caso, è rivolto verso sinistra, ha una lancia quando è rivolto verso destra (Cfr. scheda opera 05).

                                                          Chiara Mataloni