10: Bacco e i marinai di Acete

Titolo dell’opera: Nocchieri mutati in delfini da Bacco

Autore: Bernard Salomon

Datazione: 1557

Collocazione: La Metamorphose d’Ovide figurèe, par Jean de Tournes, Lyon 1557

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Bacco punisce i marinai di Acete trasformandoli in delfini

Soggetto secondario:

Personaggi: Bacco, Acete, marinai

Attributi: delfini (marinai); corona di tralci (Bacco)

Contesto: ambiente marino

Precedenti:

Derivazioni: Virgil Solis, Navigatori del Tirreno tramutati in delfini, tratta da P. Ovidii Nasonis Metamorphoses di Johannes Spreng, 1563 (Cfr. scheda opera 13); A. Tempesta, Bacco e i marinai di Acete, in Metamorphoseon sive Transformationum Ovidianarum Libri quindecim Aeneis formis ab Antonio Tempesta Fiorentino incisi, e in pectorum antiquitatisque studiosorum gratiam nunc primum exquisitissimis sumptibus a Petro de Iode anteuerpiano in lucem editi, Anversa 1606 (Cfr. scheda opera 14)

Immagini: http://etext.lib.virginia.edu/latin/ovid/vasal1557/0062_d1r.html

Bibliografia: Guthmuller B., Mito, poesia, arte. Saggi sulla tradizione ovidiana nel Rinascimento, Bulzoni editore, Roma 1997, pp. 219, 225, 229

Annotazioni redazionali: L’incisione è raffigurata da Bernard Salomon nel La Metamorphose d’Ovide figurèe stampata nel 1557. La pagina  è incorniciata da un bordo con raffigurazioni varie e fantasiose e svolge la doppia funzione di rappresentare l’episodio sul piano figurativo (pictura) e di interpretarlo attraverso un’ottava in lingua volgare che lo sintetizza (subscriptio poetica). La scena rappresenta il momento in cui Bacco, con la corona di vite fra i capelli, tende il braccio per punire i marinai che lo hanno ingannato. E’ presentato in tutta la sua regalità sulla destra della nave, mentre a sinistra ed ai suoi piedi si accalcano le figure dei marinai che si stanno tramutando in delfini, alcuni dei quali si trovano già fra le onde. Le vele della nave sono ferme e danno un senso di immobilità, nonostante il turbinio del mare,  segno della volontà del dio. Di fronte a lui, nella parte opposta della nave, unico rimasto nella sua forma umana, si trova Acete, che si protende verso Bacco, dal quale sarà premiato per la sua onestà. Sullo sfondo, nel mare aperto, appaiono degli scogli e delle isole in lontananza, poste nel mare Egeo, fulcro dell’episodio mitologico.

Giulia Masone