09: Bacco e i marinai di Acete

Titolo dell’opera: La nave di Bacco

Autore:

Datazione: 1556

Collocazione: Vincenzo Cartari, Immagini colla sposizione degli dei degli Antichi

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: xilografia

Soggetto principale: Bacco punisce i marinai di Acete trasformandoli in delfini

Soggetto secondario:

Personaggi: Bacco, Acete, marinai

Attributi: delfini (marinai); corona di tralci, tirso (Bacco)

Contesto: ambiente marino

Precedenti:

Derivazioni:

Immagini:

Bibliografia: Le immagini degli dei di Vincenzo Cartari, a cura di Volpi C., Ed. De Luca, Roma 1996

Annotazioni redazionali: L’incisione rappresenta l’episodio della punizione, da parte di Bacco, dei pirati che lo hanno rapito senza riconoscerlo, per poi rivenderlo. Il dio si trova sulla poppa della nave, ha una corona di tralci di vite fra i capelli ed un tirso nella mano destra, che è alzata in segno di punizione. La nave appare quasi come il suo carro trionfale e sulla prua di essa si trova l’immagine di una pantera. La vela, tessuta elegantemente, rappresenta tre Baccanti sul monte Timolo, della Lidia. Questo elemento come i remi e l’albero coperti di edera sembrano dare un aspetto festoso a tutta la scena, quasi come fosse un trionfo di Bacco, ma, in realtà, in essa si rappresenta la tragedia per gli uomini che sono puniti in questo frangente. L’avvilupparsi dell’edera, infatti, e l’impossibilità di muovere le sartie impedisce il movimento della nave, nonostante il turbinio delle onde. Gli uomini, resisi conto della loro colpa, sono terrorizzati: alcuni già sono stati tramutati in delfini e si muovono tra le onde, un altro si butta nel mare per cercare, inutilmente, di sfuggire alla punizione. Di fronte a Bacco solo Acete, fiducioso verso il dio, mantiene il suo aspetto fisico di essere umano. Alcune fiere, in atteggiamento pacato, fanno da sfondo al trionfo Bacco. In lontananza appare qualche roccia che indica le isole greche del mar Egeo, fulcro dell’episodio.

Giulia Masone